Testamento del Porcellino
“….a mio padre Verrino dispongo siano lasciati trenta moggi di ghiande, e a mia madre Venturina Scrofa quaranta moggi di fior di farina spartana, a mia sorella Quirina, alle cui nozze non ho potuto partecipare, trenta moggi d’orzo.E delle mie viscere donerò le setole ai calzolai, le mascelle ai litiganti, le orecchie ai sordi, la lingua agli avvocati e ai parolai, le budella ai salsicciai, le cosce ai rosticceri, i rognoni alle donne, la vescica ai bambini, i garretti agli schiavi cursori e ai cacciatori, le unghie ai ladroni, e al cuoco innominabile lascio il mestello e il pestello che avevo rubato: da Tebeste fino a Trieste possa egli legarsi il collo con una fune”
Testamento del porcellino, Anonimo IV sec. d.C.
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Posted by admin on Gennaio 29th, 2008 filed in Zibaldone gastronomico |