Vino da guardare
Ancora una segnalazione sul vino, un portfolio di Isabelle Rozenbaum visionabile sul sitowww.rozenbaum.com/FR/portfolio_isabelle_rozenbaum.asp?vd=1 e una delle tante curiosità sul vino che sono in qualche modo espressione della contemporaneità : Â
“Partita l’operazione “Atelier del Vino: il tuo vino su misura†promossa dall’Azienda romana mercati che per la prima volta sperimenta in Italia questa forma di vendita innovativa che consente a tutti di concretizzare il sogno di creare da soli bottiglie uniche da far gustare agli amici o da offrire ai clienti. Chi ha aderito al progetto può visionare il vigneto da prendere in cura, visitarlo a proprio piacimento, ad esempio nei fine settimana, approfondendo le proprie conoscenze enologiche, e seguendo da vicino tutte le fasi di produzione del proprio vino su misura. E quando, dopo la vendemmia e il rituale invecchiamento in botte il prodotto sarà finalmente in bottiglia, con tanto di etichetta personalizzata, potrà passare a ritirarlo per metterlo in cantina, oppure omaggiarlo in occasioni speciali o lavorative. I costi per diventare coltivatori in vigna non superano quelli di un abbonamento allo stadio o di un telefonino di ultima generazione: si parte da 480 euro per un appezzamento di
‘Arte ed ebrezza, da Manzù a Fò’ è il titolo di una mostra di qualche anno fa sulle etichette del vino.Â
Dal sito www.deagostiniedicola.it/ARTICOLI/collezionismo/etichette_vino_Prato/index.htmlÂ
   “Già Greci e Romani usavano “etichettare†il contenuto delle anfore, in cui si conservava il vino, con un sigillo. (…)L’introduzione delle etichette di carta, invece, avviene in Francia, per lo Champagne, intorno al 1741, per poi diffondersi nel resto d’Europa soprattutto tra i produttori di Porto. (…) Ma è a partire dal 1798, con l’invenzione della macchina litografica che questa nuova etichettatura prende definitivamente il sopravvento. Da allora comincia la vera storia dell’etichetta modernamente intesa. Si va da quelle in cui è riportata la semplice denominazione del vino, più raramente l’annata, a quelle in cui compaiono un bordino colorato, oppure quelle di un solo colore. Solo successivamente vengono aggiunti motivi grafici, stemmi, fregi, corone, ritratti… Poi, nel 1836 i primi esemplari in cromolitografia, a opera del francese Engelmann, ne rivoluzionano completamente la grafica. La ricerca stilistica si fa più sofisticata. Le etichette si impreziosiscono di scritte dorate, argentate, di motivi pittorici, cominciando ad acquistare la dignità di vere e proprie piccole opere d’arte. Diventano mezzi pubblicitari, inseguono le mode, raccontano eventi storici, come la guerra. I produttori iniziano a commissionarle a studi grafici di successo, a cartellonisti di fama e a pittori. Nascono così le serie più preziose firmate da Picasso, Matisse, Chagall e Mirò, solo per fare alcuni nomi. Ed è proprio il tema dell’arte quello tra i più amati dai collezionistiâ€.         Le ricercatissime “Etichette della Paceâ€: ogni anno
www.aicev.it è il Portale Italiano dei Collezionisti di etichette
www.cadnet.marche.it/cupramontana/museo.html è invece il sito del
Museo Internazionale dell’etichetta
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Posted by admin on Ottobre 7th, 2007 filed in Spunti e Spuntini |