Portfolio Italia 2015
28 novembre 2015 - 14 febbraio 2016
Ilaria Abbiento
Corrispondenze

Opera Vincitrice

di Orietta Bay

Era il 1999 quando veniva pubblicato il libro di Anna D’Elia “Fotografia come terapia”. Leggendolo mi era parso molto interessante, certamente utile, per approfondire i legami tra fotografia e psicologia. Una volta terminato l’ho sistemato in libreria. Al bisogno era lì. Oggi il momento è arrivato perché quando ho avuto tra le mani il lavoro intenso, ben strutturato, meditato, di Ilaria Abbiento mi è tornato subito alla mente e ho sentito che quel titolo e alcune cose che dice si sposavano perfettamente con “Corrispondenze”, opera il cui pensiero di partenza, il filo conduttore, così come tutto il dipanarsi del racconto, sembrano partire dall’idea che la “fotografia aiuta a pensare, ad intrecciare storie, mettere in relazione indizi e trovare significato alle cose. La fotografia aiuta a ricordare, a collegare eventi lontani, a guardare oltre l’apparenza, a districarsi nel labirinto dei segni”. L’autrice parte proprio da segni, indizi, parole e fotografie per ritrovare il legame con la nonna e, attraverso questo, con se stessa, la sua vita e gli altri. Si aggancia a ricordi di gioventù e si avventura in un racconto che ha il sapore di un’esigenza interiore, affettiva, che ha l’urgenza di manifestarsi. Non si limita a ritrarre luoghi che fanno parte del suo trascorso, non persegue in un cammino commemorativo, ma sceglie la strada della comunicazione intesa come “corrispondenza di amorosi sensi”. E sono messaggi fatti di parole e immagini che evidenziano attimi di vita, riflessioni sui perché delle vicende umane. Transiti di pensieri che l’autrice fa “viaggiare” perché arrivino ad altri e inneschino un ideale momento di comunicazione. Una sfida concettuale e visiva che è invito a riprendere e sentire la voglia di raccontarsi in una ricerca di vicinanza e condivisione. L’intenzione, sottesa ma manifestata dalla scelta compositiva e strutturale, dagli incroci casuali tra parole, immagini e destinatari, è quella di farci provare l’emozione che scuote, quasi un sussulto del cuore, quando finalmente arriva una “lettera” sperata e attesa ma anche il brivido di sorpresa per un messaggio inaspettato. In un mondo di frenesia e superficialità, fatto di messaggi quasi in codice, abbreviati e digitalizzati, ricevere uno scritto realizzato manualmente ci fa tornare al calore dei rapporti importanti, della forza dei sentimenti. Parole come doni preziosi che ci regalano sempre un poco della persona che li ha scritti e danno vita alle “corrispondenze”

Biografia

Napoletana, incontra la fotografia all’età di cinque anni, grazie ad uno zio fotografo. Dopo il diploma di Liceo Scientifico, tre anni nella Facoltà di Architettura e il diploma conseguito all’Istituto Superiore di Comunicazione Ilas diventa prima grafica pubblicitaria e poi Art Director nello studio di comunicazione Ikedea. Ha all’attivo due mostre personali: “A’ Juta a Montevergine” e “Concetta dei fiori”. Ha partecipato a diverse collettive ed ha vinto il Concorso fotografico “Scatta Mojoca” nel 2011. Ha partecipato al “Laboratorio irregolare” tenuto dal fotografo Antonio Biasiucci, esponendo il suo progetto “In ogni luogo” nella collettiva Epifanie al Castel dell’Ovo a Napoli. Ha partecipato ad Alto Fest 2014, con la mostra personale “Appartamenti” e nel 2015 con l’opera “Corrispondenze”. Fa parte della giuria fotografica del Concorso “Fotogrammi” del Napoli Film Festival 2014. Espone il progetto fotografico “In ogni luogo” al Museo Macro di Roma per il Festival Internazionale della Fotografia 2014 e al SiFest di Savignano. Seconda classificata a Corigliano Calabro Festival di Fotografia 2015 con l’opera “Corrispondenze”.