di Fulvio Merlak
La terza edizione della “Biennale dei Giovani Fotografi Italiani”, è un viaggio attraverso la dimensione del mondo giovanile, un percorso in mezzo alle speranze, le incertezze, talvolta i disorientamenti, che caratterizzano un’età complessa come l’adolescenza. Le immagini sono un’inequivocabile testimonianza della condizione evolutiva vissuta dai giovani, impegnati nella ricerca di una propria identità. Ed è sufficiente estrapolare alcune frasi dai testi che accompagnano i singoli lavori per rendersi conto di quanto complesso sia tale processo. Giuliana Conte di San Potito Sannitico: «Alla ricerca di nuove realtà. … Oggi un cambiamento è in atto», Maurizio Esposito di Napoli: «… sapevo che anche quei tre anni sarebbero passati, e mi sarei ritrovato di nuovo senza lavoro», Irene Lazzarin di Cordenons: «Definirsi realmente come donna nella vita affettiva come in società è una continua ricerca di nuovi equilibri da ridefinire e difendere», Giulia Magnani di Forlimpopoli: «Perché le risposte ci rendono più saggi, ma le domande sicuramente più umani», Andrea Massaccesi (Andy) di Senigallia: «… in attesa di una scelta, difficile quasi come cercare di raccogliere una bolla di sapone», Davide Olivi di Forlì & Egle Mecinskaite di Kaunas (Lituania): «”Life 3” è la nostra vita in comune, tanto desiderata, ma ancora tutta da scrivere», Giacomo Pretolesi di Forlì: «Dubbio, solitudine, massificazione, incertezza, instabilità sono stati d’animo che affliggono le nuove generazioni in un mondo che riserva poco spazio alla pianificazione del futuro, a principi che ormai appaiono alla stregua di chimere». E poi i vincitori del Concorso SeatPG, Karmil Cardone di Potenza: «Il padre si domanda se Antonio riuscirà a trovare la sua indipendenza, oppure se sarà costretto, per motivi economici, a vivere ancora sotto il tetto familiare.», Gianluca Rossetti di Ostra: «Guardare le stelle… alzare gli occhi al cielo e sognare che qualcosa, che sentiamo nel profondo, possa diventare realtà» ed infine Eliana Sci di Randazzo: «Una ricerca del sé, profonda e dolorosa, un “io” ancora caotico e sfuggente». A Bibbiena, accanto alle opere scelte dal Comitato di Selezione, sono in esposizione le proposte degli allievi di dieci importantissime Scuole di fotografia: l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, l’Accademia di Belle Arti di Bologna, la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Associazione Culturale Deaphoto di Firenze, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino, i Laboratori Visivi di Roma, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, l’Accademia di Belle Arti di Bari e l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Una rassegna che, in qualche misura, vuole essere uno spaccato, certo non esaustivo, ma senz’altro indicativo, di quelli che sono gli “Incerti equilibri” di un mondo complesso e differenziato, verosimilmente disilluso, ma sicuramente dotato di grandi potenzialità e determinato a non rassegnarsi.