Tra le molte iniziative del Festival, emerge "Fotografia Italiana: mappe, percorsi e linguaggi", una mostra che cerca di riflettere intorno ai temi identitari di questa magnifica avventura: è la conferma e allo stesso tempo il racconto di un'esperienza che nulla ha da invidiare a quella di altri Paesi. Il progetto si concentra su uno specifico momento storico, dal dopo guerra in avanti, raccogliendo gli aspetti pi significativi della storia recente della fotografia italiana. La scelta di questi 100 autori si pone l'obiettivo di strutturare un percorso capace di attraversare le epoche e soffermarsi su ciò che loro hanno guardato, vissuto e infine raccontato. Un ricco viaggio per immagini che vede la restituzione della nostra storia collettiva attraverso la selezione di immagini singole e porzioni di progetti.
Alla fine, il filo rosso di tutte queste storie è racchiuso nella precisa volontà di rinunciare a dire più di ciò che la realtà stessa conserva. È la consapevolezza di chi sa bene che se una cosa non è fotografata, questa non esiste. Perchè il mondo, visto da vicino, appare sempre nuovo e diverso.
Tutto quello che vedi vive solo nell'inquadratura.
Anche il mare come posso fotografarlo
se non mettendolo in cornice come un quadro?
Luigi Ghirri