Io. Mi vedo così - autoritratti fotografici
12 giugno - 5 settembre 2010
Uno sguardo forte e libero di osare
Sezione scuole
di Giuliana Traverso
 
L’amore non si può spiegare.
La fiducia non si può spiegare. 
La fede non si può spiegare. 
L’intuizione neppure. 
È così che nasce la mia Scuola, da una intuizione. 
Conoscere le scuole di fotografia dal punto di vista dell’insegnamento mi ha portato alla consapevolezza che la conoscenza della tecnica intesa come esasperata padronanza del mezzo fotografico, non porta necessariamente a una foto “vera”. È stato però il riflettere sulla difficoltà delle donne di apprendere il lessico e le tecniche fotografiche, sul loro desiderio di immergersi direttamente nella fotografia piuttosto che perdersi nei meccanismi della macchina fotografica, che mi ha fatto decidere di avviare il primo corso di “Donna Fotografa” nel lontano anno 1967, al quale sono seguiti i successivi 43 anni della Scuola. 
Le “Donne Fotografe” uscite dalla mia scuola si sono sentite alla fine libere e liberate. Lo spazio dedicato alla tecnica non è mai mancato, ma è prevalsa la cultura dello sguardo per affinare la capacità di scrivere, di impadronirsi della luce per tradurre in immagini tanto il reale quanto l’immaginario. Da tutto ciò nasce uno dei temi più originali della mia scuola, per i risultati ottenuti: l’Autoritratto. 
Non è una semplice prova accademica, ma la possibilità per le allieve e anche per me di avventurarsi in un viaggio di scoperta del proprio mondo interiore che si rivela sorprendentemente nelle immagini frutto del loro stesso sguardo. Uno sguardo a volte indulgente, altre volte meno, alcune volte bizzarro, altre riflessivo, ma uno sguardo forte e libero di osare. L’Autoritratto è per me una chiave, uno strumento difficile e delicato ma sicuramente discreto e affascinante per avere accesso ad una zona off-limits particolare, che inaspettatamente si apre e mi permette di superare la “maschera” delle singole persone, anche delle più riservate, nessuna esclusa. 
Nel vasto mondo della fotografia il desiderio e la voglia di mettere in luce la fotografia al femminile (quando ho iniziato a fotografare nel 1958 ero la seconda fotografa nota in Italia, non per merito ma per non conoscenza della terza!) sono elementi da sempre presenti e “Donna Fotografa” ha dato il proprio contributo ormai riconosciuto a livello internazionale dagli addetti ai lavori e non solo. 
La peculiarità di questo sguardo al femminile, il nostro sguardo, non prende a prestito la logica maschile per esibirsi, ma giocosamente si diffonde nel mondo, contaminandolo.