di Claudio Pastrone
Siamo giunti alla dodicesima edizione di Portfolio Italia e la manifestazione si dimostra più viva che mai e continua ad essere, anche a livello internazionale, l’unico circuito che raccoglie annualmente festival fotografici improntati sulla lettura di portfolio. Quest’anno le tappe sono state dieci. Hanno abbandonato due storiche manifestazioni come quella romana e quella trentina e ne sono entrate tre nuove, una a Trieste, l’altra a Rosignano e la terza a Taranto. In questo modo la dislocazione delle varie località che ospitano le letture portfolio si è ulteriormente distribuita sul territorio nazionale. Occorre ricordare che, se il coordinamento della manifestazione è delegato alla FIAF, è il Forum delle Associazioni aderenti al circuito che ne stabilisce regole e partecipazioni. In realtà il numero delle organizzazioni disponibili a entrare a far parte di Portfolio Italia è sempre molto numeroso, ma per motivi organizzativi e per evitare accavallamenti di date, il Forum ha stabilito un tetto massimo di dieci tappe. Spiegare il perché di questo successo non è facile. Ci sono tutta una serie di componenti che concorrono alla sua riuscita. Il primo è senza dubbio il meccanismo della lettura che permette uno scambio personale di esperienze tra il lettore, un esperto nei settori più disparati della fotografia, e l’autore fotografo. È ormai assodato e condiviso da tutti che questo scambio arricchisce entrambi sia culturalmente che umanamente. Un altro fattore non trascurabile è che le letture sono pubbliche: si tratta di un incontro a cui ogni appassionato di fotografia può assistere ascoltando il dialogo tra i protagonisti con la possibilità di ricevere informazioni sulle opere e gli autori presenti, ma anche, pur senza poter intervenire durante la lettura, di confrontare le proprie impressioni e i propri giudizi. Ogni evento si svolge in località differenti e questo stimola la voglia di conoscere o ritrovare luoghi di per sé interessanti. Sempre, a latere delle letture, vengono presentate mostre fotografiche di alto livello e spesso si tengono incontri, dibattiti, workshop e seminari che attirano il pubblico. Ma soprattutto ad ogni tappa si rinnova la possibilità di coltivare conoscenze personali che spesso sfociano in sincere amicizie sviluppando quella rete di rapporti umani che sono alla base della filosofia associativa della FIAF. Ma tutto questo non basta a spiegare il successo di Portfolio Italia. Per rendere il circuito una perfetta macchina organizzativa occorre l’entusiasmo e la capacità degli organizzatori, in larghissima parte volontari aderenti a circoli fotografici iscritti alla FIAF. E se fino ad ora non ho citato il nome di nessuna delle centinaia di persone coinvolte nella buona riuscita di questa complessa manifestazione, è giunto il momento di affermare che tutto questo, fin dalla nascita di Portfolio Italia, è stato reso possibile soprattutto dall’impegno e dalle capacità del nostro Direttore del Dipartimento Manifestazioni, Fulvio Merlak. Fare l’elenco delle incombenze che per tutta la durata del circuito Fulvio si è assunto sarebbe troppo lungo. Basti ricordare che con spirito di puro volontariato è presente e vigila sulla buona riuscita di ogni tappa fornendo agli organizzatori consigli e indicazioni per rendere ogni evento sempre più coinvolgente. Merlak è anche la memoria storica di questi dodici anni di letture e ci fornisce i dati statistici che meglio degli aggettivi ci permettono di apprezzare le proporzioni di questo vero e proprio fenomeno culturale e, ripeto, umano, che accompagna la passione per la fotografia di un numero sempre crescente di persone. E se non è possibile censire con precisione il numero degli appassionati che visitano le varie tappe del circuito possiamo però sapere che quest’anno 545 autori hanno presentato 690 portfolio a 70 lettori diversi e che nei dodici anni gli autori sono stati 7884, 9745 i portfolio e 848 i lettori. Sono numeri che ci fanno capire che Portfolio Italia presenta uno spaccato significativo della produzione fotografica nazionale. Le ultime considerazioni le dedichiamo alla fase conclusiva della manifestazione. Come ogni anno una commissione selezionatrice composta per il 2015 da eminenti addetti ai lavori, Elena Ceratti, vicepresidentessa del GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale), Photo Editor e Consulente per l'editoria, Uliano Lucas, fotografo e storico della fotografia, e Francesco Cito, fotografo, ha esaminato i portfolio finalisti, due per ognuna delle 10 tappe. Testimone silenzioso, ho assistito ai lavori in un confronto attento e preciso che ha portato alla scelta del vincitore assoluto e a quella dei due secondi ex equo. Come si può vedere nelle pagine seguenti, ma soprattutto come possono “leggere” i visitatori della mostra inaugurata a Bibbiena il 28 novembre, i venti finalisti hanno presentato opere di grande qualità e di genere vario. I membri della giuria raccontano le loro impressioni in un incontro prima della cerimonia di premiazione, senza comunicarci le loro scelte. Lo spettacolo vuole la sua parte. Tutto viene svelato il 28 novembre 2015, nell’ottocentesco Teatro Dovizi di Bibbiena durante il Galà di chiusura della dodicesima edizione di “Portfolio Italia” con la cerimonia di Premiazione conclusiva.