De Natura
12 dicembre 2009 - 8 marzo 2010
Che bella la brutta stagione nel Casentino
Fabio Beconcini

di Fabio Beconcini

Le foreste del Pratomagno sono state il mio primo contatto con il Casentino. La causa, un invito di alcuni carissimi amici, Roberto e Silvano, a trascorrere un fine settimana nei dintorni di Quota con altri amici appassionati di fotografi a. E' stato amore a prima vista. Conoscevo un po' questa terra per le mie assidue frequentazioni del concorso fotografi co dell'AVIS di Bibbiena, ed era stato già un buon assaggio. Avevo imparato che il Casentino era posto di grandi contraddizioni ove streghe e stregoni, Monasteri e Santi incrociavano i Conti Guidi e Dante Alighieri. Dove nella Piana di Campaldino si sente ancora il clamore delle armi e San Francesco ci parla dalla sua cella nel monastero della Verna. Avevo nella mente il Castello di Poppi come simbolo del male e l'operosità della zona di Bibbiena come simbolo del bene.
Poi ho imparato a conoscere la natura del Casentino e delle sue foreste. Andrea, un vecchio amico, si era recato lì a cercar pace e l'aveva trovata. Io ero andato lì a cercare il bello e l'avevo trovato. Le prime fotografi e scattate erano molto complesse, un lavoro di gruppo. Un tronco di faggio marcescente, una piantina di elleboro su un tappeto di foglie color tabacco erano state le prime immagini realizzate. Chi mi aiutava con flash e servoflash, chi mi proteggeva dalla pioggia mentre steso per terra su cavalletti improvvisati scattavo immagini con tempi di posa impossibili.
Ed il fascino della nebbia rossa del passo della Calla. E la neve, il vento, il gelo, la pioggia ed ancora la meravigliosa nebbia, densa, colorata a seconda dei riflessi e che solo lì ho trovato.
 
Che bella la brutta stagione nel Casentino.
E nella brutta stagione:
Ho visitato gli eremi ed i monasteri: Vallombrosa, La Verna e Camaldoli.
Ho percorso a piedi i sentieri del Pratomagno, del Falterona e del Monte Penna. Ho girato per Stia, Poppi, Bibbiena, Badia Prataglia ed i paesi più piccoli, appoggiati sui monti.
Ho guidato la mia macchina sulle nevi del passo dei Mandrioli, del Passo della Calla, della Consuma e nel Castello di Romena.
Ho udito Dante imprecare ancora contro i Pisani! Mentre nell'Eremo di Camaldoli, nella Messa di inizio anno, ho capito il valore del tempo. Forse, anche io, mentre cercavo il bello, ho trovato la pace.
 
 
Biografia
 
Inizia a fotografare nel 1972. Da sempre appassionato di fotografia naturalistica, ha riportato numerose affermazioni in concorsi fotografici nazionali e internazionali. Tra i suoi successi si segnala la medaglia d’oro conquistata con la selezione italiana in India nel 1980. Per i suoi meriti artistici, la Federazione Internazionale (FIAP) lo ha insignito dell’onorificenza di Excellence (EFIAP). Ha inoltre realizzato molte mostre personali. Sue immagini sono state pubblicate su diverse riviste italiane ed europee di fotografia. Ha anche illustrato numerosi volumi su tematiche naturalistiche. Da anni si dedica all’insegnamento della fotografia a giovani e meno giovani in diversi luoghi della Toscana. Nel 2005 il Foto Club Firenze gli ha assegnato il Premio “Una vita per la fotografia”.