Io non sono qui
Sezione Percorsi
(fotografie realizzate dai detenuti del carcere di Villa Andreini alla Spezia)
Per circa un anno dal settembre del 2016 come volontario ho tenuto un corso di fotografia presso il carcere di La Spezia. Attraverso lezioni settimanali di scatti e condivisone di materiale fotografico, abbiamo sviluppato un progetto che li portasse a realizzare un racconto collettivo con fotografie da loro scattate all’interno della struttura. Durante le lezioni, si parlava di errori, di speranza e amore, di rabbia e paura. parlavamo di vita. Leggevamo i libri di Ackerman, e Trente Park. Ho bevuto caffè nelle loro stanze, e mangiato cioccolata dell’Ecuador mentre sul tavolo era appoggiato un libro di Platone. Abbiamo parlato di tempi e diaframmi, iso e photoshop che poteva farli più belli. Ma tanto era la macchina che faceva bene le foto. Usavamo una reflex, una mirorless e una compatta da due soldi, con lo schermo spento e il mirino in modo da abituarsi a guardare dentro la scatola. semplice, da usare in automatico. Le fotografie di questo progetto sono realizzate con macchine usa e getta della Ilford in bianco e nero, sviluppate, e successivamente scannerizzate. Sono uscite delle immagini ruvide, piene di graffi, e polvere. Delle foto vere. Pelucchi durante la scansione, tutto così tremendamente simile alla vita. A quelle vite che non conosciamo, che non possiamo giudicare perché sono percorsi che non ci appartengono. I ragazzi hanno partecipato all’editing finale, presentando la sequenza proposta.
ESTRATTI
“Adesso tu mi parli e mi domandi, ma io non sono qui”
“Tuo nonno ti ha insegnato a fotografare, invece mio nonno mi ha insegnato a rapinare la gente”
“Pacho è uno che ne sà. ha agganci fuori, quando esci ti rimette in pista”
“Mi manca toccare la mia donna, il contatto, la pelle. si mi manca scopare”
“Gli ho comprato il negozio a mio figlio, prima di entrare. Va bene lui è uno in gamba. non come me che mi arrabbio subito. gli abbiamo trasmesso i giusti valori”
“Mio padre è tanto che non lo sento. Sarà dentro anche lui”
“Stiamo pensando di sposarci, ma devo prima trovare un lavoro, so fare un po' di tutto.”
“Tutte le domenica mia mamma cucinava lo Tasqebap, spezzatino di vitello, quando viene ogni tanto me lo porta”
“Sai cosa voglio fare? un foto alle mie figlie al mare di sera.quando diventa rosso. abbiamo la casa a 200 metri dalla spiaggia”
Le fotografie sono state realizzate da:
Alfredo
Davide
Talbi
Graziano
Kujtim
Emiljano
Saul
Thomas
Cristian
Mata
curato da Matteo Signanini
Matteo Signanini nasce a La Spezia nell’estate del 1980. La sua prima reflex è una Zenit 35mm, in uso ancora oggi, un regalo del nonno quando era bambino grazie alla quale ha scoperto la passione per la fotografia. Appassionato di Cinema, Fumetti e Arti visive studia al DAMS di Bologna dove ha modo di approfondire la sua conoscenza fotografica che gli permette di esplorare se stesso e il mondo che lo circonda. Dal 2012 collabora con vari blog e collettivi fotografici in tutta Italia, partecipando a varie rassegne di Street Photography. Nel 2015 e nel 2016 partecipa alla Finale del Portfolio Italia presso il CIFA di Bibbiena con i lavori “US\74“ un reportage all’interno del movimento Ultras spezzino e “Via Rebocco” un lavoro biografico che si concentra sul legame con la Strada che l’ha visto nascere. Nel Dicembre del 2015 nasce la sua prima pubblicazione, intitolata 1980, curata da Jacopo Benassi nell’ambito della rassegna WANTED, che si tiene presso gli spazi del Distrò, locale di La Spezia.