Portfolio Italia 2017
25 novembre 2017 - 04 febbraio 2018
Carlo Lombardi
Dead sea

di Monica Mazzolini

Il Portfolio “Dead sea” di Carlo Lombardi è un’opera che può consentirci una duplice lettura. Possiamo attribuire il progetto al genere documentale ma al contempo comprenderne il significato concettuale e metafisico. Nella prima le immagini e le didascalie associate indirizzano la nostra riflessione verso l’analisi delle cause che stanno portando all’estinzione della tartaruga Caretta caretta nel mar Mediterraneo. Per mezzo della narrazione fotografica, soggetti, oggetti e simboli guidano il nostro sguardo a comprendere come tale fenomeno sia associato alle attività umane (pesca, cementificazione, modificazioni climatiche, inquinamento luminoso). Resta però evidente come l’uomo, al contempo, stia tentando di aiutare questa specie attraverso la cura e l’accudimento. Chiaro riferimento è la contrapposizione dell’immagine di apertura, la carcassa di una tartaruga, con quella in cui viene descritto l’animale che nuota e si nutre per mano dell’uomo. L’altra lettura - che non è necessariamente separata dalla prima bensì un rafforzamento - guarda al significato dei segni e dei simboli. La narrazione inizia con uno scheletro che se osservato ha la forma di un cuore. Scheletro e cuore che assumono un significato simbolico. Il primo è sede dell’affettività e dell’emotività, simbolo della vita interiore e della coscienza morale dell’uomo, la parte centrale, più intima di qualcosa, “il cuore del problema”. Lo scheletro rappresenta la trama essenziale, la traccia di un’opera, quello che resta, la prova di un fatto che può essere motivo di accusa o rimprovero. Nello svolgersi del racconto vengono subito presentati due soggetti, l’uomo ed il mare, che via via lungo la narrazione si trasformano. Il mare - l’acqua è un simbolo molto forte - attraverso la descrizione si fa sempre più cupo e pericoloso. Si arriva ad un’immagine in cui la spiaggia porta i segni della tempesta descrivendoci una situazione drammatica. E così come il mare ci mostra la sua natura mutevole anche l’uomo subisce una metamorfosi e da vivo diventa quasi immobile. Si trasforma in una chimera ed un oggetto inanimato, senza cuore appunto, che come le tartarughe, può perdere la via verso “il mare”.

Biografia

Nato a Pescara nel 1988, è un fotografo freelance. Realizza progetti indipendenti a lungo termine avvalendosi di un linguaggio fotografico contemporaneo. Il suo metodo si basa su una profonda fase di studio, ricerca e classificazione degli elementi che possano definire una storia. Il suo interesse si concentra sulla complessa relazione esistente tra uomo e ambiente e sull’esplorazione della fragilità dei rapporti umani. Nel 2015 realizza “Out of sight” un progetto fotografico nato in seguito all’incontro con Jörg e Cam, e dalla volontà di raccontare la loro intima relazione. Nel 2016 inizia a lavorare a “Dead Sea“, una ricerca sulle cause che stanno portando all’estinzione della tartaruga Caretta caretta nel bacino del Mediterraneo. Tra i riconoscimenti del progetto “Dead Sea” si segnalano: Finalista premio Portfolio Italia; Secondo premio 26° edizione SI Fest Portfolio; Selezionato al Festival della FOTOGRAFIA ETICA | spazio ONG; Finalista Premio Marco Pesaresi; Primo classificato XIII edizione FotoLeggendo (Officine Fotografiche - Roma). Sue immagini sono apparse su IO Donna – Corriere della Sera; Der Greif – Guest Room, Hester Keijser.