Portfolio Italia 2010
2 aprile - 29 maggio 2011
Guido Gazzilli
Fisnik

di Maurizio Lupi

Ad una prima lettura denotativa condizionata e guidata da un approccio gestaltico il lavoro di Gazzilli appare una sorta di storyboard emozionale fatto di fotografie che non è strumento a supporto della regia di un film ancora da realizzare ma è esso stesso, mi si passi l’ossimoro, un film statico ottenuto per mimesi dall’impronta diretta della realtà. L’interpretazione di quella realtà non è legata volutamente da Gazzilli agli avvenimenti bellici ma a quello che questi , secondo la nemesi storica, hanno lasciato in eredità alla gente comune nella vita di tutti i giorni. Il fotografo andando “dietro l’angolo” ha interpretato un genere di reportage meno eclatante e più introspettivo che indagando lontano dai fatti riesce a scavare molto più nel profondo l’apparenza. Così il lavoro perde il puro stile del reportage basato oggettivamente sui fatti per assumere i connotati e divenire un racconto emozionale. Emozioni basate su ricordi, impressioni e speranze che nel momento della scrittura fotografica dovevano essere il più possibile quelle di Fisnik, il giovane kosovaro suo coetaneo, per cercare di capire con più consapevolezza la drammatica realtà della vita di un intero popolo. Con la forza diretta dell’icona alcune immagini ci restituiscono luoghi depredati di ogni bellezza e uomini disincantati che hanno come traguardo momentaneo la sola sopravvivenza, mentre altre foto con l’immediatezza e la semplificazione dei simboli ci mostrano un presente ancora impantanato e avviluppato sul tronco avvizzito di un passato che non da tregua e speranza. E l’immagine finale delle spore che vengono portate via dal vento su uno sfondo con nubi nere e minacciose è la metafora perfetta con forte connotazione lirica delle speranze ed aspirazioni di tanti giovani diseredati anche del futuro dove l’unico spiraglio di vita è nella fuga dalla loro terra. 
 
Biografia 
Nasce a Roma nel 1983, dove attualmente vive e lavora. Graduato allo IED nel 2006, inizia a viaggiare in Europa, lavorando sulle sottoculture giovanili e la musica indipendente, per poi concentrarsi principalmente su temi di carattere sociale. Freelance dal 2007, collabora con diversi magazine italiani e stranieri come : Ventiquattro Magazine, Rolling Stone, Foto8, Vice, Fantom Editions, Nero, BURN. Ha inoltre preso parte a diverse mostre in Italia e all’estero. Dal 2009 lavora come assistente per Paolo Pellegrin (Magnum Photos).