Portfolio Italia 2010
2 aprile - 29 maggio 2011
Alessandro Crusco
Oltre il cubo

di Attilio Lauria

Nell’incipit del primo Manifesto del Surrealismo del 1924 André Breton rivolge la propria attenzione ad una questione fondante, quanto irrisolta della vicenda umana: la difficile coniugazione tra la realizzazione di quelle aspirazioni che contribuirebbero alla definizione di un senso dell’esistenza, e la realtà quotidiana dell’uomo, “questo sognatore definitivo, di giorno in giorno più scontento della sua sorte”. Accettando l’ineluttabilità del dover lavorare per vivere, quell’uomo ha di fatto rinunciato ai propri sogni, condannandosi ad un’esistenza infelice; ed è questo tormento interiore, questo indugiare della volontà che rimette perennemente in discussione la razionalità programmata di un’esistenza asfittica, ad agitare i 12 personaggi messi in scena da Alessandro Crusco. Metafora dell’hic et nunc della realtà è in questo caso il “cubo” - come viene denominato il campus universitario di Arcavacata che incombe sullo sfondo di queste foto ambientate - all’interno dei cui volumi ciascuno, studenti e professori, coltiva sogni e aspirazioni, quelle passioni cioè che illuminano, secondo la grammatica fotografica, i volti dei ritratti. E se appare chiaro come “Oltre il cubo” sia la traduzione visuale di un’intenzionalità concettuale dell’Autore raffigurata attraverso l’artificio della mise en scene, per altri versi si affaccia il dubbio se questo insieme di foto, pur rivelando una indubbia progettualità, possa correttamente considerarsi un portfolio. Nonostante appaia difficile in questo senso individuare quella consecutio che consenta, ad ogni immagine successiva, di aggiungere ulteriori elementi di significazione, possiamo considerare le 12 immagini di Crusco come la reiterazione meditata di un’unica immagine concettuale. 
 
Biografia 
Nasce nel 1975, vive a Rende (CS). Alla passione per la fotografia, la pittura e l’industrial design, affianca gli studi in Ingegneria Edile. Durante gli studi universitari, scopre la fotografia come mezzo di espressione tramite la realizzazione di lavori tematici. Nell’ambito della Facoltà di ingegneria, partecipa come redattore alla pubblicazione on-line di urbanistica “Transformazioni”. Per la stesura di un articolo-reportage, nasce il primo lavoro fotografico tematico: “Oltre il Cubo”. In seguito, le immagini che inizialmente accompagnavano l’articolo prendono vita propria diventando il fulcro della sua prima esposizione personale. Predilige il reportage sociale, dove fotografa gli aspetti più fatui e superficiali della società benestante e modaiola come messaggio di denuncia, e la ricerca fotografica concettuale, dove cerca sempre di supportare il concetto di base con la luce e la composizione, alla maniera dei pittori rinascimentali. Rimane poi l’antico amore per la fotografia di Architettura, alla ricerca soprattutto dei nonluoghi e lavorando per sottrazione.