Dopo un primo lavoro dal treno mentre costeggia la riviera, ho percorso la Romagna sulle numerose linee che la attraversano, entro un territorio complesso che va dal mare alla montagna, passando per l’estesa pianura che caratterizza questi luoghi. Certamente è una Romagna diversa da quella conosciuta dai più. Fotografo il paesaggio dai finestrini dei treni perché la ferrovia (che generalmente scorre dietro alle case), ci offre spesso uno sguardo opposto a quello che si ha dalla strada. Il retro degli edifici rivela molto delle persone che li vivono. Ho cercato di restituire il fascino di quel guardare in movimento da un punto di vista obbligato, ovvero dai binari. Da tempo rifletto sulla realtà odierna, sulla necessità di avere uno sguardo ed un pensiero veloci, per stare al passo con la frenetica vita contemporanea. Ma anche con uno sguardo veloce le immagini si imprimono fortemente in noi e offrono spunti di conoscenza. Ho «osservato il mio occhio» mentre individua un punto d’interesse, l’ho seguito fin quando questo si perde fuori dal perimetro del finestrino e poi torna a guardare avanti, in cerca di un’altra storia. Ho voluto ripetere il movimento dello sguardo con la mia fotocamera.

Ettore Perazzini