Portfolio Italia 2012
8 dicembre 2012 - 10 febbraio 2013
Giancarlo Rado
ZTL Zone Temporaneamente Liberate

di Lorenza Biasetto

“Good morning, Treviso!” è il saluto che Said, Sara, Marta, Rocco, Gaia, Davide, Camilla, Lorenzo, Serena, Jacopo e Giorgia lanciano alla loro città, come faceva nel famoso film sul Vietnam il DJ dell’aviazione, sconvolgendo i programmi e le regole della stazione radiofonica americana allestita per mantenere calmi i soldati al fronte. Così alcuni ragazzi hanno deciso di riappropriarsi di “uno spazio di libertà e di aggregazione”, per trasformare un’area di degrado in qualcosa di “vivo e vivibile”, “un luogo costruito con le energie dei giovani per i giovani. Un luogo privo di pregiudizi, di razzismo e in grado di essere una base per chiunque non accetti questa società consumista e il suo mondo fatto di schemi, rigori e grigiore”, come recita il manifesto programmatico sulla pagina facebook dedicata a ZTL. Si tratta di studenti, precari, musicisti e artisti di vario genere, che hanno posato davanti all’Hasselblad di Giancarlo Rado con la medesima naturalezza dei pastori del Lagorai, dei sindaci della pedemontana veneta, dei valligiani del Vanoi e di tutte quelle persone che in questi anni sono entrate in quel bellissimo work in progress che è “Italians”, una macro-fotografia dell’Italia che cambia, fatta di mille piccole micro-storie. “ZTL” vive di luce propria, quale analisi di una realtà anarcoide a sé stante, condotta attraverso una moderna ritrattistica, che subordina l’esigenza estetica classica ad un lucido disincanto. I ragazzi di Treviso sono presenti e consapevoli, ciascuno fiero del proprio essere persona distinta, dotata di uno specifico bagaglio esperienziale ed obiettivi di vita, e, al contempo, parte integrante di un gruppo coeso e impegnato. Di fatto l’arte non è sola ispirazione, perché, accanto all’estro, ci vuole il labor limae, sinonimo di fatica e costanza. E allora l’ultimo lavoro del musicista-fotografo Rado assume ulteriori significati all’interno della vastissima galleria degli Italiani, perché il valore artistico delle ricerche di Rado si nutre fortemente dell’analisi storico-sociale, che è tanto più profonda quanto più estesa è la ricognizione dei casi e delle storie. 

Biografia

Trevigiano, di professione musicista, fotografa il nord-est entrando nelle case delle persone, nei luoghi di lavoro e di aggregazione, descrivendo così una società in cambiamento tra sogno e disincanto, ma ancora legata al suo mondo d’origine fatto di pastori, contadini, artigiani, piccoli commercianti, impiegati, insegnati ed artisti che si raccontano facendosi ritrarre. Le sue fotografie sono state pubblicate da Meridiani Montagne (I pastori dei Lagorai), Il Fotografo (Italians), Fotoit, (Italians) e sono state esposte in personali fotografiche a Fiera di Primiero e San Donà di Piave (Un giorno lungo un anno: vita dei pastori). Nel 2012 ha esposto a Canal S. Bovo (Trento) il suo ultimo lavoro: “L’ultima valle”, un progetto fotografico di 40 stampe, commissionato e promosso dall’Ecomuseo del Vanoi e dal Parco di Paneveggio Pale di San Martino. Durante i due anni passati a realizzare il lavoro, egli ha raccontato, con fotografie e testi, la quotidianità e l’arte di saper vivere degli abitanti della valle trentina del Vanoi, una piccola comunità che ha saputo mantenere nel tempo una forte identità sia culturale che umana, tratteggiando un microcosmo complesso, vitale, autentico.