Portfolio Italia 2009
20 marzo - 23 maggio 2010
Francesco Comello
Oshevensk

di Marcello Ricci

Il lavoro di Francesco Comello non è certo uno di quelli che si possono frequentemente incontrare. Esso si distingue per la peculiarità della narrativa affrontata e per l’impronta chiaramente personale che l’Autore è riuscito a trasfondere.
Con un Bianco e Nero efficace e con una ripresa penetrante ed accorata, Comello ci racconta momenti della vita quotidiana in uno sperduto villaggio nordico della Russia, dove l’umanità si celebra in una esistenza semplice, nella tradizione, nella religiosità e nelle sue componenti più intime, riaprendo, altresì, un interessante dibattito sui valori dell’uomo e su quelli, tuttora intonsi, di una realtà dimenticata e che noi, con la nostra “civiltà”, abbiamo perso. La sequenza contiene, infatti, un “humus” pregno di valori universali e si pone, in magistrale struttura, come unità inscindibile di intensa espressività, qualificata da una “portante comunicazionale” immediata, fluente e lineare.
L’Autore, mediante una profonda ed essenziale introspezione scenica, ci regala emozioni, sensazioni, suggestioni e stupore in un mondo che appare fuori della storia, dove tutto sembra sospeso in una atmosfera di sogno, senza dimensione e senza tempo, intrisa di un’aura di magia e di estatica sacralità, evocando alla nostra mente immagini di infiniti boschi di betulle, di isbe affioranti nella immensa pianura innevata, di mugik e di quella vita contadina descritta dai grandi romanzieri russi.
Egli ci rivela i colori ed i sussurri di quei momenti che fuggono via in una calma pacata ove il gioco, la preghiera, la solitudine, la curiosità, la timidezza e gli affetti, così spontanei, inducono a riflessioni profonde, circonfuse di ricordi improvvisi e di sentimenti di nostalgia, di abbandono e di tristezza. Ègrande, invero, la sua capacità di rendere magiche le piccole cose e di stupirci con i loro grandi significati; come pure di farci  ricordare, meditare e soffrire nel ricordo…
 
Biografia
Nasce a Udine nel 1963. Diplomato alla Scuola d’Arte,  nel 1996 diventa libero professionista e inizia a collaborare con vari studi ed agenzie di pubblicità. Da qualche anno si dedica alla realizzazione di racconti fotografici. Per far questo compie dei viaggi che lo mettono in contatto con realtà lontane e culturalmente diverse dalla nostra. Nascono così due lavori di reportage, “Vite sfiorate” a Istanbul e “Oshevensk, passaggio in Russia”. Quest’ultimo, che racconta il vissuto di un piccolo villaggio del nord della Russia, sta diventando un progetto importante che lo porterà prossimamente di nuovo in quei luoghi. La sua fotografia, non è vera fotografia di documentazione, è qualcosa di più personale, una visione tra il meravigliato e l’onirico. Ogni immagine evoca una storia, pur restando parte dell’insieme, “Sento che quando il lavoro fotografico è buono, diventa come una raccolta di poesie, ognuna in se perfetta e tutte, collettivamente a formare l’importante descrizione del mondo e di come il fotografo lo vede.”