Portfolio Italia 2009
20 marzo - 23 maggio 2010
Patrizia Zelano
In carne e ossa

di Attilio Lauria

In una società che per Baudrillard ha perpetrato il delitto perfetto, con l’uccisione della realtà - e secondo altri anche della fotografia - ad opera della virtualità, non si può che sentirsi confortati da tutto quanto affermi il suo essere carne ed ossa. Quando poi la metafora in questione riguarda ciò che la contraddittoria società pelle e ossa delle apparenze tende a rimuovere, celandone la vista, ci stiamo inoltrando allora nello spazio epifanico della congiunzione tra indagine ed estetica.
Perché non c’è dubbio che le immagini di Patrizia Zelano ci pungono nell’immediato con l’imposizione della propria lingua, che fa del taglio e della qualità della luce un elemento essenziale dell’opera, al punto da fondersi inestricabilmente con le forme di cui è rivelatrice, sia che ne colga l’enigmatica dimensione istallativa, o che richiami la memoria iconica della natura morta Sei e Settecentesca. Una dimensione estetica in cui è possibile rintracciare, coniugata con l’antico tema della carne e della sua sacralità/dissacrazione, una diffusa tendenza dell’arte contemporanea alla figurazione e all’utilizzo dello scarto che trascende il rappresentativo. È altrettanto indubbio infatti che questa discesa nelle viscere della società faccia senso, e non certo nell’accezione di una repulsività della visione, quanto come portatrice di un senso che è demandato a noi, apprendisti ermeneuti della contemporaneità, interpretare a partire dal fotografico: scrive John Berger che “l’arte del passato non esiste più nelle forme in cui esisteva un tempo (…) al suo posto vi è il linguaggio delle immagini. Ciò che conta ora è chi usa questo linguaggio e a quali fini”. Ebbene, lo sguardo estetico della Zelano dischiude, in queste immagini dalla forza perturbante, lo spazio riflessivo e al tempo stesso ideologico dell’interrogazione, scuotendoci dalla ipnotizzante illusione pubblicitaria di una società del benessere priva di costi sociali.
 
Biografia
Nasce a Brescia nel 1964, vive e lavora a Verucchio (RN). Si dedica alla fotografia dal 2001. Alla base della sua formazione culturale vi sono studi etnoarcheologici; negli anni accademici 2005-06 e 2006-07 frequenta il Corso di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna tenuto dal maestro Guido Guidi, dal quale riceve un insegnamento fondamentale per la sua ricerca artistica. L’arte e la pittura trovano nelle sue fotografie una sublimazione, elevando il rappresentato da puramente edonistico a marcatamente ontologico. Dopo aver realizzato pubblicazioni e mostre personali e collettive, consegue riconoscimenti e premi in manifestazioni nazionali: Primo Premio al SI FEST 2006 (Savignano sul Rubicone), Secondo Premio Portfolio 2006 (Prato), Primo Premio al Festival Internazionale di Fotografia (Napoli), nel 2009 Primo Premio SI FEST(Savignano sul Rubicone), finalista per il Premio Arte Mondadori 2009.