Memoria a breve termine
di Attilio Lauria
Malgrado il ricorso al campionario degli stereotipi visuali del panorama social, l’opera di Alessandro Fruzzetti, “Memoria a breve termine”, intende porsi come riflessione su una delle principali funzioni associate alla pratica sociale della fotografia: a cosa dovrebbe servire la fotografia, ammoniva una vecchia pubblicità Kodak, se non a custodire la memoria dei momenti più importanti della nostra vita? “Una foto non scattata è un ricordo che non c’è!”, recitava il jingle dello sponsor ufficiale dei ricordi, enfatizzando una funzione da sempre associata dalla critica alla fotografia amatoriale, e ripescata oggi come uno degli argomenti di punta contro la fotografia smart. Archiviata infatti la questione sulla natura di questa neo fotografia, definita infine “conversazionale”, la tentazione detrattoria rientra dalla finestra della memoria. La tesi, sottolineata dalla sequenza del portfolio di Fruzzetti, è che rimanendo nelle memorie dei dispositivi invece di essere stampate, tutte queste fotografie e i momenti di cui sono testimoni rischiano di andare perduti per sempre. Sebbene si riproponga in forme nuove, connesse all’iperproduzione di immagini legate non più soltanto ai momenti topici della storia personale e familiare, ma estesa ai milioni di momenti in-between, la questione non presenta in realtà aspetti concettuali nuovi. E per capirlo basta fare un giro fra i banchetti dei mercatini delle pulci, dove è possibile trovare in (s)vendita centinaia di foto d’epoca, interi album di famiglia provenienti da case e cantine senza più eredi. Quelle fotografie sono ancora in grado di parlarci di un’epoca, ma sebbene stampate, non custodiscono comunque più la memoria delle vicende dei loro protagonisti; non sarà allora che dovremmo prendere confidenza con la misteriosità dei processi delle memorie di silicio, che fanno così tanta paura rispetto alla sicurezza che infonde la fisicità dei supporti di memoria? Ma poi, è davvero necessario stamparle, queste foto la cui funzione si limita all’avvio di un’interazione social?
Biografia
E’ nato a Pisa nel 1971. Il disegno e la pittura sono da sempre i modi migliori per esprimersi. Negli ultimi anni si è avvicinato alla fotografia da autodidatta e il racconto per immagini è diventato una vera e propria passione. Ha ottenuto diversi riconoscimenti in concorsi fotografici nazionali e internazionali fra i quali: primo premio sezione portfolio alla Lettura nel Golfo 2015 di Follonica con l’opera “Due mamme”; primo premio alla lettura portfolio Seravezza Fotografia XIII edizione 2016 con l’opera “Memoria a breve termine”; primo premio alla lettura Portfolio 2016 città di Albenga con l’opera “Presenza”. E’ stato finalista fra gli autori dell’anno FIAF 2015 e si è aggiudicato il primo posto alla tappa di Portfolio Italia 2016 - Gran Premio Hasselblad - nell’ambito del Congresso nazionale di Merano FIAF 2016 con l’opera “Memoria a breve termine”.