Ami(T)anto
di Roberto Evangelisti
Contraddicendo definizioni semplicistiche sappiamo che la fotografia non riproduce la realtà e fotografare significa, essenzialmente, trasformare. Essa costituisce un linguaggio tanto moderno quanto impreciso e, di conseguenza, offre molteplici spunti interpretativi in osservatori culturalmente differenti anche quando il fotografo narra in maniera totalmente oggettiva privilegiando la rappresentazione realistica. Viene da se che questi spunti sono massimi quando la fotografia non è usata con fine documentativo ma come un mezzo per veicolare stati d’animo e ricordi come nel caso di Sara Musolino che promuove una trasformazione del reale con immagini permeate da atmosfere rarefatte con luci coerenti che attengono alla memoria ed al sogno, veicolando visioni e sensazioni che la fotografia straigh generalmente non contiene. Sono messaggi allargati che aiutano la nostra memoria a: “lavorare radialmente vale a dire con un enorme numero di associazioni che portano tutte al medesimo evento” (Berger). L’”inconscio tecnologico” (Vaccari) non prevarica la volontà dell’autrice ed è spazzato via da immagini che hanno certamente un’origine concreta, ma attraverso una personale interpretazione tramettono informazioni “codificate”. Sono fotografie sinestesiche che arricchiscono la realtà catturata con la loro capacità di suscitare emozioni in spettatori attivi e sensibili nei quali favorisce e stimola legami e conseguenti emozioni. Il ricordo è la chiave di tutto il lavoro con i suoi risvolti affettivi e nostalgici mossi dalla consapevolezza della caducità della vita. Osserviamo che solo le immagini d’apertura e chiusura sono oggettive. La prima consente di incanalare il racconto sulla denuncia degli effetti devastanti dell’amianto. L’ultima è tratta dall’archivio familiare e riguarda la persona il cui ricordo ha stimolato la realizzazione di questa pregevole, intima, narrazione, dove valore iconico e valore indicale sommandosi danno luogo ad un portfolio toccante e completo sotto ogni aspetto.
Biografia
E’ nata a Manerbio nel 1983 e vive a Magenta (MI). Ha frequentato il Liceo Artistico sperimentale con indirizzo Design e Architettura, dove ha seguito un corso di fotografia in bianco nero. Si è laureata al corso Culture e tecniche della Moda, presso l’Università di Rimini, avendo tra le altre materie anche fotografia. Ha ripreso a fotografare circa 4 anni fa.