Portfolio Italia 2020
15 maggio 2021 - 04 luglio 2021
Valeria Sacchetti
Journey to the Lowlands

di Stefania Lasagni e Massimo mazzoli

In mezzo alla pianura corre la strada statale che dalla Romagna conduce fin in Brianza e con essa scorrono i campi, le campagne, i casolari; celate agli occhi le persone.
Il tempo non sembra essere passato da quando Francesco Guccini, riferendosi alle suore durante le ore di religione, scriveva: “Gli occhi guardavano voi, ma sognavan gli eroi, le armi e la bilia, correva la fantasia verso la prateria, fra la via Emilia e il West”.
La “Bassa”, un lembo di terra quasi noioso, piatto e uniforme in cui i giorni e le stagioni sembrano susseguirsi senza sussulti nel ritmo incessante della natura tra nebbia, gelate invernali ed afa estiva. Una terra di frontiera, uno spartiacque tra nord e sud d’Italia, racchiusa tra due catene montuose e attraversata dal Fiume.
Un luogo di acqua; la si ritrova ovunque, nell’umidità dell’aria, nella terra, negli abitanti, negli animali; una terra di fossi, di cave d’argilla trasformate in laghetti di pesca sportiva, di casse di espansione e di esondazioni. Un territorio ricco, grasso e industrioso, costellato di campi arati, vigneti, frutteti ormai sempre più oppressi e circondati da operosi villaggi industriali stipati di piccole, ma solide aziende un tempo familiari.
Un territorio che negli ultimi anni ha subito il sussulto di un terremoto che ha lasciato cicatrici non ancora rimarginate nel tessuto sociale ed economico, oltre che paesaggistico.
È proprio successivamente a quell’evento, che Valeria Sacchetti ha intrapreso il suo viaggio fotografico con l’intenzione di raccontare come la crisi economica, il terremoto e la disoccupazione avessero cambiato radicalmente la vita delle famiglie di queste zone.
Un racconto che riesce a restituire il peculiare legame tra gli abitanti delle “Terre Basse” e il territorio, tra la natura, i legami familiari fin anche gli animali.
L’autrice stravolge l’iconografia della “emilianità” classica, tradizionale, popolata di nonne e “rezdore” che preparano i tortellini, le lasagne o il gnocco fritto e ci introduce verso un mondo popolato da una umanità stravagante, affascinante e fin quasi eccentrica, talvolta.
Le immagini mostrano e raccontano un universo di anime che hanno come denominatore comune l’appartenenza alle lowlandes, dove persone e luoghi si fondono, dove l’imperfezione è un carattere distintivo, dove la diversità è un canone affatto inverso.
Scenari caratterizzati da casolari di campagna fatiscenti, nebbia, stalle e poderi e fondi dove l’autrice ci porta ad incontrare sognatori, vecchie dame, cowboy attempati, amanti appassionati, viaggiatori e bambini liberi di giocare ancora tra cimiteri e pollai.
Non è affatto improbabile, in ogni paese che si incontra sulla via Emilia, imbattersi in un accigliato emulo di Tex Willer, in una fiera Squaw o in un improbabile Elvis pronto ad esibire i basettoni e camicie sgargianti così come una policroma ottantenne che mai uscirà di casa senza indossare lo smalto e il rossetto rosso fuoco. Gente che ancora coltiva il proprio sogno svincolata dall’età anagrafica, persone che hanno saputo rialzarsi cento volte ed altri invece che si sono lasciate trasportare dalla corrente della vita. È questa ricchezza umana che l’autrice racconta sempre facendo attenzione a rimanere aliena dal giudizio, partecipe piuttosto di un’identità preziosa che sa riconoscere.

 

Biografia

È nata a Modena e si è laureata a Bologna presso la facoltà di Storia. Ha viaggiato per diversi paesi realizzando reportage per giornali e riviste in Cile, Argentina, Francia, Messico, Iraq e Bosnia. Nel 2011 ha frequentato un master annuale presso la “Scuola Romana di Fotografia” con Massimo Mastrorillo e Lina Pallotta. Successivamente ha realizzato due progetti fotografici, il primo “Home sweet home” con l’Associazione “Vivere Donna” di Carpi e il secondo “Donne al centro” con il Centro antiviolenza di Reggio Emilia (mostra e catalogo). Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro “Generazione resistente”, un lavoro di dieci anni sulla Resistenza modenese con vecchie e nuove foto e testimonianze di oltre cento partigiani e partigiane della sua regione. Dal 2013 lavora a un lungo progetto documentaristico sulla bassa emiliana dal titolo “Journey to the Lowlands”; dal 2017 al 2018 ha seguito una master class con il fotografo Giancarlo Ceraudo a Roma, che l’ha aiutata a definire la visione del lavoro e la storia. Questo lavoro è stato selezionato tra i primi dieci finalisti al Kolga Tiblisi Photo Award nell’aprile del 2020. Attualmente fa parte del Collettivo fotografico “Contrails” e vive a Roma.