Portfolio Italia 2020
15 maggio 2021 - 04 luglio 2021
Lorenzo Zoppolato
Le immagini di Morel

di Paola Bordoni

Nel titolo e nella presentazione del portfolio, il fotografo Lorenzo Zoppolato indica con chiarezza la sua fonte d’ispirazione: la letteratura latinoamericana e in particolare il celebre e breve racconto di Adolfo Bioy Casares L’invenzione di Morel. Il visionario romanzo narra le avventure di un perseguitato politico, naufragato su un’isola deserta dalla natura indomabile e selvaggia per sottrarsi alla cattura. Il fuggitivo scopre di non essere solo come credeva e che l’isola è abitata da misteriosi compagni. La verità della loro presenza è nascosta in una macchina, l’invenzione di Morel appunto, che ha registrato, catturato e riprodotto all’infinito la vita stessa degli sfuggenti personaggi, ormai morti, che hanno soggiornato sull’isola molto tempo prima. In bilico tra realtà ed allucinazioni, il naufrago, per rendersi visibile ad un amore non ricambiato, cerca di entrare anche lui nella proiezione della vita passata di queste persone attraverso l’invenzione, ma si accorge che il processo corrode il suo corpo distruggendolo.
Il racconto visivo di un viaggio del giovane fotografo verso la Patagonia, una sorta di finis terrae, rivela essere, come il racconto dal quale trae ispirazione, una riflessione sul mistero della coscienza del passato che scorre inesorabile in mille rivoli, tracce e sensazioni. I suoi ricordi sono lampi di memoria, dal nitrito del cavallo all’acqua gelida del torrente, dalla luce accecante del cielo all’odore dei fiori, fissati in immagini che li catturano a difesa del tempo che scorre e cancella tutto anche la stessa esistenza.
Lo spazio a perdita d’occhio della terra alla fine del mondo, spoglio di colore perché prima di tutto luogo della mente, è sintetizzato in forme quasi astratte e sollecita una rottura emotiva che porta a riflettere sul mistero della nostra coscienza del passato, ricreando, proprio attraverso uno strumento operativo quale la macchina fotografica simile a quella di Morel, gli istanti originali che possono essere rivissuti solo attraverso la riproduzione delle emozioni che hanno suscitato. “Un viaggio dove realtà ed immaginazione si fondono ed il tempo si guarda allo specchio” afferma Zoppolato, ricollegandosi al realismo magico degli scrittori sudamericani. Poiché la memoria non conosce categorie, egli usa possibilità fotografiche diverse come reportage, ritratto, paesaggio e il suo diario di viaggio rivela alla nostra percezione la circolarità del tempo che ”....è la sostanza di cui sono fatto, il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume...” (1)
Le immagini, rendendo riproducibile l’infinita ricchezza del singolo istante vissuto e le sue sensazioni, diventano ponte emotivo e percettivo di un tempo fluido, dove presente e passato magicamente si fondono. 

Note: 1. J. L. Borges, Nuova confutazione del tempo, in Altre inquisizioni, ed. orig. 1952 ed ital. 1963

 

Biografia

Nato nel 1990 a Udine, vive e lavora a Milano. Nel 2014 consegue una borsa di studio presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e comincia a lavorare come fotografo professionista. Negli anni immediatamente successivi, oltre a numerosi errori e a molte porte in faccia, riceve anche alcuni premi e riconoscimenti. Nel 2015 si aggiudica il primo premio all’International Black&White Photographer of the Year nella “Emerging Talent category” ed è finalista al concorso internazionale Lens Culture “Street Photography Award”. Nel 2017, vince la borsa di studio “Ernesto Bazan Scholarship Fund for Young Photographers”. Nel 2018 il primo premio “Portfolio Italia FIAF”. Nel 2019, primo premio per il miglior portfolio all’“International Month of Photojournalism” di Padova ed è finalista al premio “Voglino Italy Photo Award”. Nel 2020 vince il primo premio nella categoria “Storytelling Award” dell’Italian Street PhotoFestival e il primo premio come miglior portfolio al festival di fotografia di Savignano SiFest. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in gallerie private e spazi pubblici, tra cui SpazioForma a Milano e Museo MACRO a Roma.