Portfolio Italia 2019
30 novembre 2019 - 09 febbraio 2020
Camilla Biella
La mia terra

di Silvano Bicocchi

La narrazione fotografica di Camilla Biella nell’opera La mia terra, comunica con occhio rivelatore i tratti simbolici che formano in lei un sentimento d’appartenenza ai valori della civiltà contadina della sua terra natale. Con le sue foto, ci mostra un mondo arcaico nel quale la natura è prevalente e il succedersi delle stagioni fa da sfondo a una vita austera che accomuna in uno stesso destino, uomini, animali e cose.
Ogni immagine struttura un simbolo, grazie all’essenziale composizione concentrica del formato quadrato e alla ripresa selettiva degli elementi posti in relazione col soggetto. Nella lettura della sequenza l’opera appare di struttura orizzontale, indagando la varietà degli aspetti di un mondo agricolo che non sente l’urgenza della modernità, e vive serenamente una quotidianità laboriosa che appare perpetuare i riti e i ruoli della tradizione.
Mani operose di donne e uomini accudiscono e trasformano; lavorando in cucina, nella stalla, nei campi, nel pollaio, nel cortile. Le immagini denotano elementi di un’economia rurale meccanizzata nel lavoro dei campi ma armonizzata con la lentezza delle stagioni e i ritmi fisiologici degli animali allevati. Viene vissuta una realtà costruita limitando lo scarto, riutilizzando ogni cosa per nuove funzioni. Nulla è buttato, tutto si addensa all’inverosimile, e resta nel quotidiano a creare memoria, con la sedimentazione di segni delle storie e dei sentimenti, che poi diventano presenze simulacro, eternizzanti del passato.
Il timore di Dio anima la venerazione religiosa che ci appare in uno scenario dal tempo fermato. Gli anziani vivono dignitosamente rassegnati le loro fragilità, nello stesso ambiente delle loro fatiche giovanili. I bimbi vivono sensorialmente la scoperta di un ambiente selvatico regolato dalle stagioni. Quello contadino è un mondo concreto, in cui vige la simbiosi in ogni aspetto della quotidianità e accompagna rassegnato il perpetuo susseguirsi di vita e morte di ogni essere vivente: umano, animale e vegetale. È nella festa che ogni storia individuale si intreccia con le altre. Nei momenti gioiosi del ballo tutto si alleggerisce come il flusso cromatico del mosso e ci si sente tutti una sola comunità che celebra la propria identità tradizionale.

Biografia

Piacenza è la sua città di nascita e di residenza. Dopo gli studi, il lavoro e tre figli, c’è stata la “folgorazione“ della fotografia.
Ha avuto la fortuna di incontrare ottimi fotografi, tra i quali Mauro Fiorese, Jessika Backhaus e Monika Bulaj, che l’hanno spronata a proseguire nella ricerca fotografica. Fa parte del Circolo Fotografico Idea Immagine. Tra le mostre collettive e personali più significative:
Reggio Emilia - per Fotografia Europea Off di Reggio Emilia 2010 e c/o Galleria Viaduegobbitre anno 2015 e anno 2017.
Ferrara - 1° Premio Leica Akademie Convegno FIAF Emilia Romagna 2016.
Milano - MIA Photo Fair 2017 c/o Galleria 1 Stile Mantova.
Ferrara - Riaperture Festival 2018 (2° Premio).
Lodi - selezionata a Spot Light Award per Fotografia Europea 2018 e mostra circuito Off.