Portfolio Italia 2019
30 novembre 2019 - 09 febbraio 2020
Roberto Biggio
Le Croci del Sud

di Massimo Mazzoli

Le ragioni che spingono un uomo a scegliere di accettare o desiderare un’esistenza vissuta in condizioni tanto elementari quanto disagevoli sono al tempo stesso logiche ed enigmatiche.
La Patagonia, terra leggendaria di spazi immensi, di montagne, corsi d’acqua, condor e ghiacciai, di fughe solitarie alla ricerca di una nuova coscienza e di granitica appartenenza, è al tempo stesso scenario e ragione della storia narrata dall’autore.
Nascere o scegliere di vivere in una grande estancias o in una piccola, misera fattoria situata lungo il percorso che da El Calafate si fa strada fino ad Ushuaia, costituisce il fulcro della narrazione. È un territorio duro ed aspro quello in cui si rivolge lo sguardo, arcaico e silenzioso, fatto di ampie strade sterrate e solitarie, maestosità e silenzio, una terra eccentrica per eccellenza, per definirla alla Chatwin, un ricettacolo perfetto per l’allucinazione, la solitudine e l’esilio. Luoghi dove la vita e la morte dialogano più intensamente fino a confondersi e compenetrarsi vicendevolmente.
La severa austerità del territorio, dove gli spazi infiniti non sono affatto desertici, ma ricchi di natura primitiva, evoca un benessere interiore. Rovi, erba bassa, a volte secca, a volte bruciata dal freddo si mescolano alla polvere e ai sassi in un’atmosfera ebbra di assoluto, prodigioso silenzio. Eterno e precario appaiono, in armonica successione, percezioni tangibili quasi legittime, palesi.
La poetica scelta da Roberto Biggio per la sua cronaca è fortemente simbolica, sovente in equilibrio tra rappresentazione e percezione, tra evidenza ed appena accennato mormorio.
Spogliata del colore l’esposizione si riduce quasi all’essenziale, dove la semplicità del segno evoca ed è al tempo stesso presagio di un ancestrale destino.
Utensili, animali, territori, gesti emergono in qualità di tracce, testimonianze di un incedere lento ed inesorabile del ciclo vitale dove fatica e silenzio suonano quasi come eco della pace divina, risposta ad un destino compiuto, un percorso ultimato, finito.

Biografia

È nato nel 1952 a Chiavari (GE), dove vive tuttora. Ha iniziato a fotografare alla fine degli anni ‘80 iscrivendosi subito alla FIAF con il Gruppo Fotografico DLF di Chiavari, prima in qualità di socio, poi, dieci anni più tardi, come segretario e dal 1° gennaio 2012 come Presidente (carica che riveste tuttora).
Nel 2008 è stato insignito dell’onorificenza di BFI (Benemerito della Fotografia Italiana) e, sempre nel 2008, ha organizzato con il suo gruppo il 60° Congresso Nazionale FIAF.
Numerose sue immagini sono state pubblicate su riviste nazionali e su libri; ha partecipato a mostre personali e collettive.
Da alcuni anni ha iniziato a partecipare a Concorsi, dapprima locali e poi nazionali e internazionali, ottenendo oltre 500 ammissioni e vari Premi. Nel 2017 è stato insignito dell’Onorificenza di AFI (Artista della Fotografia Italiana) e nel 2019 di quella di EFIAP (Eccellenza della fotografia internazionale).