Portfolio Italia 2019
30 novembre 2019 - 09 febbraio 2020
Massimo Soletti
Tschüss DDR

di Irene Vitrano

Scriveva Edward Steichen: “La missione della fotografia è quella di spiegare l’uomo all’uomo e ogni uomo a se stesso. E non è una missione da niente”.
In questo ragionevole processo al primo posto c’è sicuramente la storia con le sue vicissitudini e i suoi accadimenti, ma c’è anche quell’uomo, che li determina e li subisce.
Ed è proprio lungo un recente percorso storico che Massimo Soletti ci accompagna; lo fa proprio nella trentesima ricorrenza della caduta del muro che, per ventotto lunghi anni, ha squarciato in due la città di Berlino.
Spinto dalla sua stessa vocazione documentaristica, l’autore riflette su quanto è rimasto di quella parte di metropoli orientale che si estendeva oltre Checkpoint Charlie, in una linea di demarcazione lunga più di centocinquanta chilometri. Realizza così un excursus fotografico nitido ed equilibrato nel quale la compresenza di elementi astrattamente contrastanti, così come la loro disposizione, evidenzia una casuale divisione formale. È il caso dello scatto in cui una composta fila di persone sbircia, attraverso le fenditure del muro, quel che c’è dall’altra parte; allo stesso modo, al di là della cinta e da un punto di vista differente, una folla di osservatori guarda verso di loro. Contrapposizioni imprevedibili, un dentro-fuori reiterato. Laddove una sezione del muro celebra “la gloria eterna agli eroi dell’esercito sovietico”, un’altra è inghiottita dalla vegetazione che azzera il confine e ne leviga i resti. Berlino Est remake, verrebbe da dire, un vero e proprio set ricostruito a beneficio dei turisti, con tanto di sacchi da trincea e copie della segnaletica di confine; Berlino Est con i suoi frammenti di muro sparsi in tutto il mondo e venduti all’asta a prezzi esorbitanti; Berlino Est donata ai musei dai suoi stessi abitanti, con mobili, cimeli, apparecchi elettronici e oggetti d’uso quotidiano smantellati in nome della libertà e della memoria. Ne vediamo alcuni disposti in perfetto ordine su una mensola, proprio davanti a due pareti che si incontrano in un leggero angolo. Cemento contro carta da parati, collegati insieme da una vecchia stampa floreale; un particolare fortemente simbolico, un’altra involontaria scomposizione.
Ma questo è il destino che accompagna la storia e la storia che accompagna l’uomo, e sua è la responsabilità di lasciare andare senza dimenticare. Proprio come un addio: “Tschüss DDR”.

Biografia

È nato ad Arezzo nel 1988. Conclusi gli studi di Economia e Commercio ha scelto di dedicarsi alla fotografia. Da sempre attratto dall’idea di un impegno sociale e politico, ha deciso di approfondire le proprie conoscenze fotografiche, credendo fortemente in un legame fra queste dimensioni. Ha frequentato diversi workshop e corsi di fotografia, per ultimo quello di fotogiornalismo presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze.