Assenza, più acuta presenza
Non riesco a comprendere la mia vita, non riesco a mettere insieme i pezzi. Sono un pellegrino su questa terra, uno straniero. Ho dimenticato chi sono. Vedo solo frammenti, pezzi di un uomo. Il mio cuore grida, domanda.
Mio padre è morto.
Infarto.
È cambiato il mio modo di interrogare e guardare la realtà. Ho intrapreso un viaggio (interiore) che mi ha permesso di affrontare il lutto senza censurare il dolore. Momenti di totale smarrimento e buio, caratterizzati dalla sospensione e l’incertezza, si sono alternati a piccoli istanti di tenerezza, segno della sua presenza. Ho tracciato, percorso il sentiero; sono tornato alla vita pieno di serenità e certezza. Durante il tragitto la percezione si è rivelata fondamentale. Mi ha permesso di ricordare, far memoria di quello che è accaduto e infine di rappresentare l’invisibile solamente attraverso il visibile.
Assenza, più acuta presenza racconta questa storia.