Sezione scuole
di Virgilio Fidanza
Ritorniamo felicemente a Bibbiena dopo una pausa accresciuta da un viaggio doloroso, che ha portato con sé il di-svelamento di molte menzogne, che rendono inautentico il nostro viaggio verso la morte. Quali menzogne? Per ragioni di spazio ne citerò una: la verità scientifica. Ovvero lo strumento più certo che abbiamo. Non uso volutamente il condizionale per rimarcare il nostro credo cieco nei suoi confronti. Per chi scrive, questa verità, in quanto prodotto dell’uomo, è pari ad ogni altro suo prodotto, che sia l’alchimia, l’astrologia, l’antropologia o l’interpretazione dei sogni.
Certo, siamo bene abituati ad accettare opinioni differenti su chi vincerà il Tour de France, ma possiamo affermare ciò per quanto riguarda la scienza? Eppure quante opinioni, seppure sacrosantamente umane, abbiamo sentito provenire dal mondo scientifico!? Ce ne siamo accorti durante il viaggio di questo anno e mezzo?
I lavori proposti in questa edizione dai nostri studenti riverberano sicuramente, seppure con sfumature differenti, luci e ombre del loro viaggio esistenziale fatto di isolamento, angoscia e presa di coscienza della finitezza. Le immagini divengono allora, come per i primitivi, una linea di fuga, un viaggio di allontanamento da un reale che non si dà mai oggettivato; esse, le immagini qui presentate, portano con loro intrecci tra amore e morte, tra uomo e natura, tra corpo e paesaggio, tra viaggio e risveglio, tra sacro e profano, tra sé e sé.
Un tra sé e sé, che seppure appaia come essere la vicinanza più prossima, resta la distanza maggiore da colmare nel nostro viaggio.
Un sincero ringraziamento, da parte di Laba di Brescia, dal Dipartimento di Fotografia e dei suoi studenti, a tutto lo staff del Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, per la passione, la competenza e l’impegno che sapete offrire.