Opera nostra
“Ho visitato tantissimi luoghi per fare campionamenti insieme a scienziati e ricercatori, e abbiamo trovato sacchetti ovunque: nei ghiacci polari e nel mare Artico, nel fiume Po e nel Mediterraneo. Ne abbiamo visti perfino sulle vette delle montagne.”
(Franco Borgogno - autore de “Un Mare di plastica”)
Per cambiare qualcosa, basta “fare” qualcosa. Chiunque può contribuire ad un cambiamento, con i propri mezzi. Noi abbiamo realizzato un progetto fotografico.
Tutto il mondo getta le sue reti, ricevendo in cambio plastica. La stessa rete dà vita ad un piccolo pesce rosso, chiamato a rappresentare l’intera comunità marina, al cui interno sono riconoscibili frammenti di plastica. In Asia, Africa, America ed Europa i fiumi che riversano maggior inquinamento in mare sono: lo “Yangtze” in Cina che trasporta fino a 1,5 milioni di tonnellate di plastica in mare ogni anno, il “Nilo” che sfocia nel Mar Mediterraneo, il “Rio delle Amazzoni” in Brasile ed il “Danubio” in Romania che trasporta da 530 a 1500 tonnellate. Localizzati tramite il server di Google Earth, abbiamo impresso il corso di questi fiumi in fotografie che a loro volta sono state stampate a getto d’inchiostro su fogli di plastica trasparenti. Rifotografati a contatto con la texture di un muro bianco che con la sua matericità, ci riporta allo stallo dell’inquinamento sul mare. Un io soggetto che si ritrova carnefice e vittima dei suoi stessi rifiuti quotidiani (basti sapere che attraverso cibo e acqua, gli esseri umani introducono nell’organismo 50 mila particelle di plastica all’anno) affiancato ad una delle realtà industriali che si occupano di riciclaggio di materiali plastici nel territorio italiano: Italrec srl.
Qui, grandi muri di polietilene hd, materiale industriale e polipropilene hanno nuova vita con il riciclo.