Portfolio Italia 2022
26 novembre 2022 - 08 gennaio 2023
Maria Pansini
Santi, ladri e marinai

di Umberto Verdoliva

Raccontare la propria città attraverso la fotografia penso sia una delle cose più difficili da fare.
Spesso ci si riesce soprattutto dopo che è trascorso del tempo, restandone distaccati. La lontananza libera da quella quotidianità vissuta fino ad allora per permetterne una rilettura, una sorta di chiarimento, che richiedi a te stesso in primis, solo nel momento del ritorno.
Volti, luoghi, atmosfere, quelle che avevi vissuto, ma mai guardato profondamente, tutte ad un tratto le riconosci, sono visibili, attraverso il risultato di uno scatto riuscito. Il tempo ha un ruolo fondamentale in questo processo di creazione, lascia sedimentare particelle impercettibili di emozioni per renderle poi distinguibili, concrete. Come spiegarlo tutto questo?
Bisogna allontanarsi per vedere meglio e poi pian piano cercare di entrare, seguire l’istinto che ci conduce verso ciò che ci è affine. Un fotografo racconta alla fine anche e sempre sé stesso” dice Maria Pansini; una Laurea in Antropologia, un viaggio interrail nell’Europa dell’est e il primo incontro con la fotografia di Josef Koudelka che stimolano ad approfondire e studiare storia della fotografia e tecnica di stampa in un intenso biennio alla Bauer di Milano come allieva di Roberta Valtorta. Il lavoro di Maria Pansini è sicuramente più completo ed ampio rispetto alla selezione di venti immagini risultate vincitrici del primo premio della tappa di Portfolio Italia 2022 di Taranto.
Una panoramica più vasta la si può trovare nel suo sito (mariapansini.wixsite.com/photography) dove emergono tematiche basate sulla documentazione, dove “scava”, da brava antropologa, nelle umanità, nelle pieghe dei volti, nelle usanze popolari e in quelle dinamiche comportamentali che esprimono e spesso confermano in maniera inequivocabile la nostra idea di SUD.
Difficilmente con la fotocamera giro a caso, in genere mi concentro su un’idea e la elaboro leggendo, documentandomi e poi cerco di realizzarla iconograficamente… questo non significa ovviamente programmare tutto, il bello è proprio ciò che la strada regala inaspettatamente, ed io sono pronta”.
Parlando del suo progetto Maria ci dice:
Santi, ladri e marinai è il racconto per immagini del mio girovagare nel labirinto della vecchia Bari, o come la chiamano i baresi “Barivecchia”. Ho compiuto un percorso ricercando la fisionomia di un quartiere complesso e affascinante, fotografandone i tratti somatici. Barivecchia è lo scrigno identitario di Bari, lì dove sin dall’era preistorica affondano le radici dell’urbe... rappresenta un estratto della effervescente umanità che popola la parte più antica della città, che ne tratteggia il suo genius loci, è la scoperta di un mondo in cui convivono sacro e profano ed è soprattutto un luogo in cui ritrovo senso di appartenenza. Un progetto come questo potrebbe essere infinito ed è molto faticoso selezionare le numerose immagini prodotte nel tempo, anche perché con il passare degli anni si cambia modo di guardare e di fotografare; dunque, c’è un mutamento parallelo sia del luogo e sia del fotografo. Nasce però, ad un certo punto, l’esigenza di fare sintesi e adesso sto provando per la prima volta a dare corpo all’idea di un libro. L’aspetto che vorrei far emergere è quello dell’identità del quartiere, di ciò che lo rende un luogo unico e affascinante e ne delinea la sua particolare fisionomia, raccontare questa Bari è un modo per mostrare da dove vengo facendolo attraverso l’ambigua bellezza del luogo. Non è un lavoro celebrativo ma il tentativo di descrivere una realtà per me estremamente interessante”.
Il racconto visivo e umano di Maria ci restituisce una Bari vecchia intrisa di brulicante quotidianità, genti che si muovono in direzione diverse, miscelate sapientemente dalle mille narrazioni che emergono di volta in volta rappresentando il vero e proprio “messaggio” del suo profondo lavoro. 

Biografia

Nata in Puglia nel 1974, è laureata in Lettere Moderne con indirizzo storico-antropologico. Diplomata in fotografia presso la scuola “R. Bauer” di Milano, è docente di Storia della Fotografia presso la scuola “F Project” di Bari. Fotografa di reportage, di musica e spettacolo, ha pubblicato su diversi magazine e quotidiani. Ha esposto progetti fotografici in musei e gallerie nazionali e internazionali; tra i più recenti l’Eretz Museum di Tel Aviv (2021-2022), IIC di Tokyo (2020), Museo Sartorio di Trieste (2018), Galleria Umberto Mastroianni dei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (2019). Attualmente insegna italiano per stranieri nei CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti) e organizza workshop ed eventi legati alla promozione e alla diffusione del linguaggio fotografico presso musei e scuole.