La desolazione viva di chi è rimasto in un luogo, che concretamente non esiste più, ma continua a esistere nella memoria. La memoria collettiva del male e del bene di vivere, viene rappresentata dalla figura viva che si aggira e vive nei luoghi dismessi, quei luoghi che vivono nell’attesa del momento in cui tutto sarà distrutto. In questi luoghi viene portata in scena una replica di quello stato di necessità che è il raccontarsi, il sentirsi e l’immaginarsi vivi in un palcoscenico di devastazione. Tutto questo è successo in un’altra vita. Queste storie sono fiabe moderne, che parlano di paure alternate a sicurezze, di sconcerto e allo stesso tempo incanto, passioni e stati emotivi, da cui si ha la catarsi attraverso il rassicurante lieto fine. “Nessuna porta deve essere aperta prima che l’ultima sia stata chiusa”. 

Biografia

Francesca Donatelli è nata nel 1978 a Bibbiena e vive a Poppi, in provincia di Arezzo. Dopo gli studi classici, alla facoltà di Architettura di Firenze scopre la fotografia come forma di espressione. Conseguita la laurea partecipa a corsi e workshop con importanti fotografi del panorama nazionale ed internazionale. Nel 2012 apre uno studio personale a Bibbiena dove si occupa principalmente di matrimonio e ritratto. Nel frattempo porta avanti una propria ricerca personale. È socia del Club Fotografico AVIS di Bibbiena. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra cui il Sifest Off nel 2012 e Garfagnana Fotografia nel 2013.