Autoritratto in Assenza
9 aprile 2016 - 29 maggio 2016
Gabriele Galimberti
Zompi

Sono ormai dieci anni che giro il mondo per lavoro e progetti ne ho realizzati tanti. Alcuni leggeri e divertenti, altri più impegnativi e forse difficili da spiegare. Ogni volta che ho dovuto scrivere per presentarli mi sono trovato in grande difficoltà. Non sono bravo a scrivere sul mio lavoro. E’ come se sentissi sempre il dovere di dare motivazioni importanti e intelligenti per spiegare perché ho fatto quelle fotografie. Beh, questa volta, per il progetto ZOMPI, il compito di raccontare perché l’ho fatto è molto facile. Viaggio quasi sempre da solo e non c’è mai nessuno che mi fotografi nei posti dove sono, davanti ai monumenti che vedo o con le persone che incontro. Ho quindi iniziato a farmi degli autoritratti, mettendo la macchina a terra e impostando il timer su 10”. Volevo foto che mi ricordassero dove sono stato e soprattutto foto da poter inviare ad amici e ai familiari per dire: guardate dove sono! Che poi, mi sembra, sia una delle ragioni fondamentali per le quali si fotografa. Il primo zompo l’ho fatto per caso, nel 2007, di fronte alla Sierra Nevada in California. Avevo voglia di saltare. Forse retaggio del mio passato da cestista. Mi è piaciuto il risultato e da allora ho “zompato” ogni volta che mi sono fotografato. Non ho fatto nessuna riflessione su me stesso, sulla linguistica dell’autoritratto, sull’esegesi del selfie. Per me è solo un gioco! Ah, gli zompi sono tutti veri, niente Photoshop! Posso mandarvi i file raw se volete, scrivetemi una mail… tanto ormai li chiedono anche per partecipare ai concorsi!

Biografia

Gabriele Galimberti (1977) vive frequentemente sugli aerei e occasionalmente in Val di Chiana, dove è nato e cresciuto. Negli ultimi sette anni si è dedicato a vari progetti a lungo termine diventati quasi tutti libri pubblicati in diverse lingue: Toy Stories (2013), In Her Kitchen (2014), My Couch Is Your Couch (2015), The Heavens (2015). Il suo lavoro consiste sostanzialmente nello storytelling attraverso ritratti e brevi storie delle persone che incontra e fotografa in giro per il mondo. I suoi lavori sono apparsi su decine di testate internazionali e sono stati esposti in festival, musei e gallerie di tutto il mondo, tra i quali il Victoria & Albert Museum di Londra e i festival di Arles e di Vevey.