Portfolio Italia 2015
28 novembre 2015 - 14 febbraio 2016
Alessandro Mallamaci
Lisboa nào è a cidade perfeita

di Luigi Erba

Se la fotografia è sostanzialmente memoria o come diceva Ansel Adams un fatto “personale”, può anche accadere che in particolari casi sia necessaria una cancellazione del passato, di una specifica esperienza di esso. E’ anche psicologicamente dimostrato che ciò che è stato è incancellabile. Si tratta di un ritorno fisiologico: nulla si crea e nemmeno si distrugge! Alessandro Mallamaci tenta di far sparire il ricordo di una persona amata attraverso un diario intimo che è anche un altro aspetto della fotografia, quello della catarsi interiore come in un’autoterapia. Si tratta qui di stabilire il tipo di scrittura iconica, il percorso di un lavoro che per sua natura non è apparentemente organico nei soggetti, bensì nel substrato, nel background. Il punto di partenza è la città di Lisbona, dove si interruppe il suo rapporto con la persona amata e dove inizia un’altra storia esistenziale come in un baratro (Lisboa naò è a citade perfeita). Predomina innanzitutto una presenza-assenza di referenti, affioranti molto spesso con tipologie surreali (albero con finto manichino) che ci ricordano una consistente letteratura, visi cancellati in un connubio di memoria e “gestualità” concettuale, figure viste tra i vetri fotograficamente e appositamente allontanate secondo una convenzione visiva che nell’immagine del bagno doccia ci ricordano l’ormai immaginario di Hitchcock in Psycho. Il tutto è un misto di piani che vanno da quello introduttivo della città che ambienta la vicenda ai resti di occhi in un high key. E’ comunque il bianco e nero il legante, come se fosse sogno, desiderio di allontanamento simbolicamente rappresentato dall’alternanza di toni alti e bassi, di assenza e presenza di luci. Una specie di enciclopedia espressiva che segna il tentativo di un appiglio in diverse direzioni dell’esperienza. Non è un esempio di leggerezza calviniana, ma tant’è, la materia affiorante vuole una forza opposta per essere cancellata e Mallamaci è alla ricerca in questa sua esperienza. L’immagine dell’uccello morto è anch’essa una rodata simbologia a cui si contrappone quella di un’altra “natura morta” la tigre in salotto …che però non ricorda Blake: “Tyger! Tyger…”.

Biografia

Fujifilm X-photographer, tiene regolarmente corsi e workshop intensivi di fotografia e post produzione in collaborazione con Fujifilm Italia. Ha al suo attivo pubblicazioni, mostre e collaborazioni con quotidiani e riviste. Appassionato di story telling e stampa fine art, è socio Tau Visual, Associazione Nazionale Fotografi Professionisti e ha collaborato a Miss Italia. E’ socio fondatore dell’associazione Il Cerchio dell’immagine, che promuove il festival di fotografia “La misura del paesaggio”, oltre a incontri e corsi con professionisti nel settore della fotografia, della comunicazione visiva, della post-produzione.