Portfolio Italia 2018
24 novembre 2018 - 10 febbraio 2019
Giulio Bonivento
La vita sottile

di Orietta Bay

“La vita sottile” è un’opera coinvolgente che con immagini dal forte impatto visivo racconta di due fratelli: Libero e Ive. Una vita semplice, nella quotidianità spesso faticosa, in un luogo con poche risorse, uomini solitari. Se lo scopo della narrazione fosse raccontare questo, il nostro rapporto con le immagini sarebbe principalmente una lettura profumata da un sentimento emozionale dal risvolto sociale, nella quale emerge, anche forte, la parte formale ed estetica. Vedremmo un progetto realizzato con efficace capacità espressiva, accresciuta dalla scelta poetica e da un bianco e nero intenso, attraente, ispiratore. Noteremmo la bellezza delle immagini, l’attenta composizione, l’atmosfera che amplifica sensazioni. Immaginifica, che genera attese. Ma conoscendo l’autore sappiamo che questo valore espressivo fa parte dei suoi processi creativi e della sua cifra stilistica.
Con “La vita sottile” si va oltre. La narrazione composta efficacemente, il ritmo della sequenza che si accorda al misterioso silenzio, sono la porta e il pretesto, per permetterci di entrare nella scena e comprenderne il valore etico e morale. Fotografie che l’autore mostra per condividere il motivo profondo che lo ha spinto a scrivere in modo tanto intenso, con una poetica intrisa di solitudine, di questa ristretta famiglia. Motivo che si rintraccia nel desiderio di fare memoria, di riflettere e ricordare. Due fratelli che sono gli ultimi eredi di una delle poche famiglie italiane rimaste in Istria. Testimoni tenaci e forti che hanno resistito per mantenere tradizioni e radici. L’identità di un popolo. Piemonte d’Istria, in croato Završje, è un paese simbolo di questo triste esodo. Un tempo vivo ed operoso, oggi quasi totalmente abbandonato. Libero ed Ive continuano fedeli alla terra dove vivevano felici, nella semplicità, perché avevano tutto quello che amavano e conoscevano. Oggi troppo è cambiato ma loro continuano ad andare avanti ricordando… “Vite sottili, in tono minore, vissute nelle pieghe della storia per non apparire, e così difendere la propria sopravvivenza” mantenendo viva la memoria delle radici e farla esistere. 

Biografia

È nato a Trieste nel 1947. Appassionato fotografo fin da ragazzo, predilige da sempre la visione fotografica in bianco e nero. La formazione artistica, da autodidatta, risale alla fine degli anni sessanta, sulle tracce della “concerned photography” americana, di cui ha sempre apprezzato l’impegno sociale. 
Risalgono a quegli anni i suoi primi lavori sul disagio e grandiosità delle periferie, sull’occupazione studentesca dell’Università di Trieste, sui luoghi pubblici di aggregazione sociale, sul Carso Triestino. Con l’inizio del lavoro, l’impegno fotografico si diluisce, limitandosi alle foto di famiglia e di viaggio. 
Dieci anni fa ricomincia a fotografare, riprendendo gli stessi temi degli inizi. Nel 2011 entra nel mondo FIAF, in occasione dell’iniziativa “Itaca”, curata da Giovanni Marrozzini e nel cui ambito espone a Bibbiena il portfolio “Porto Vecchio“. 
Da allora il gusto e la tecnica fotografici si sviluppano sempre in ambito FIAF, con numerosi workshop formativi, che lo portano, nel 2016, a conquistare il secondo posto al 14° TriestePhotoFestival e all’ammissione alla finale di Portfolio Italia. In seguito continua a produrre portfolio in Bianco Nero e ad esporre con cadenza annuale in gallerie pubbliche e private, sia con mostre personali che collettive.