Portfolio Italia 2018
24 novembre 2018 - 10 febbraio 2019
Marianna Leone
Caro amore

di Paola Malcotti

È intenso e poetico. Arriva dritto al cuore. E dal cuore riparte, per inoltrarsi - immagine dopo immagine - nelle stanze della memoria, in cui esiliarsi e tentare di colmare una quotidianità privata di un legame grande, come quello dei propri genitori, interrotto dalla perdita della madre.
È un reiterato dolce tuffo nel passato, che pescando dal pozzo dei ricordi consente di riemergere in un presente assunto ormai ad incolmabile vuoto, e di portare a galla nuove alleanze con la vita.
È andata e ritorno nelle profondità dei sentimenti, come lo fu il viaggio di Orfeo negli Inferi alla ricerca della sua Euridice, conditio sine qua non per accettare la mancanza dell’amata e tornare a respirare. 
È un amore caro e prezioso, che attirando l’azione di Marianna Leone ed accompagnando in modo sapiente lo spettatore in un territorio intimo e privato racconta il bisogno umano e salvifico di chi rimane su questa terra di aggrapparsi ad un filo che possa ricomporre il labirintico percorso che unisce il prima al dopo.
È un “Caro amore”, che narra la perdita e l’assenza, e trae coraggio dall’ostinata attività della memoria nel suo sforzo di reinterpretare le esperienze vissute: l’immagine sintetizza i processi mnemonici e traduce i meccanismi quasi involontari di connessione con il tempo andato in istanti iconografici in cui il cortocircuito ieri-oggi deflagra e si ricompone in un nuovo esistere.
Nei 20 scatti proposti, fotogrammi che ritornano dal passato e al passato riportano, si capisce quanto potente sia stata, per l’autrice, la perdita, e quanto straziante possa ancora essere, per chi rimane, l’adesso. In ogni immagine osserviamo oggetti familiari, porzioni di ricordi, una solitudine che si rinnova finanche nei piccoli gesti; in ogni frammento avvertiamo la sofferenza, intima e discreta ma non per questo trattenuta. Valore aggiunto è infine il bianco-e-nero creato per questo portfolio, che acuisce il desiderio dell’autrice di dar voce al proprio sentire rafforzando una fotografia che seppur delicata si propone come consapevole espressione del presente di chi, a quel “Caro amore”, ha dovuto sopravvivere.

Biografia

Si è avvicinata alla fotografia dopo la laurea in filosofia e un master in gestione dei conflitti interreligiosi. Si è diplomata alla Scuola Romana di Fotografia seguendo il corso triennale e specializzandosi in fotogiornalismo. Oggi affianca a progetti più personali, una ricerca fotografica di tipo sociale e antropologico che la portano ad affrontare in più tappe le problematiche legate alle periferie, al centro delle quali pone l’aspetto umano. Dal 2012, con il lavoro sulla periferia romana Torbellamonaca, “Cosa sono le nuvole”, è entrata a far parte del progetto fotogiornalistico “Naked City Project”. Nel 2013 è stata selezionata per collaborare al progetto fotografico collettivo “Confotografia”, che riponeva L’Aquila al centro di un dibattito sul territorio post- sisma. Con il suo lavoro sulla periferia di Taranto “Temporary Life” è entrata nell’archivio dell’osservatorio fotografico “Fotografia Femminile”. Nel 2016 è stata selezionata, insieme ad altri nove fotografi, per partecipare al progetto “Etnografia delle società complesse”, una campagna fotografica che indagava il fenomeno dell’immigrazione, curata da Aniello Barone e con la collaborazione del Si Fest. Nel 2017 ha partecipato alla campagna fotografica “Lo stato delle cose” che si occupava dei territori italiani colpiti dal terremoto. Ha esposto in varie mostre personali e collettive. Le sue fotografie sono state pubblicate da magazine quali Facemagazine, Loop, National Geographic, L’Architetto, Il Fotografo.