Portfolio Italia 2018
24 novembre 2018 - 10 febbraio 2019
Melissa Ianniello
Wish It Was A Coming Out

di Susanna Bertoni

Vecchiaia ed omosessualità, una doppia discriminazione su cui spesso è preferibile tacere, per pudore, per convenienza, per vergogna, per mancanza di coraggio. Già singolarmente condizioni delicate da affrontare, la compresenza rende particolarmente scottante l’approccio di coloro che, per qualsiasi motivo, decidono di avvicinarvisi. Con rara sensibilità, la fotografa campana Melissa Ianniello, non ancora trentenne, sfida questo doppio tabù, raccontando in “Wish It Was A Coming Out” di sessantenni, settantenni, ottantenni, single o in coppia, “dichiaratamente ed orgogliosamente lesbiche o gay”. La giovane autrice, nella speranza di un ideale, anche se tardivo, dialogo con gli anziani nonni ai quali, da adolescente, non riuscì a confidare la propria identità di lesbica, contatta, mediante siti per incontri e passaparola, anziani omosessuali. Dopo aver spiegato l’urgente motivazione, profondamente umana, del suo progetto fotografico, nasce un rapporto amicale di apertura e confidenza: sarà un coming out fortemente cercato da entrambe le parti, delicato e sofferto, col pensiero rivolto ai nonni nel tentativo di recuperare l’occasione perduta, un coming out inseguito per anni e finalmente compiuto.
Melissa Ianniello si fa accogliere nelle loro abitazioni, il rifugio dal mondo esterno deputato all’intimità, e fotografa, così, teneri abbracci, sguardi complici e giocosi, dolci sorrisi, cogliendo anche momenti di riflessione e pause dal tran-tran quotidiano. La sequenza è sapientemente arricchita dalla narrazione indiretta attraverso scorci di ambienti ed oggetti personali che, in ultimo, ma nemmeno tanto, si rivelano uguali a quelli di milioni di uomini e donne, omo ed etero sessuali. Quelle mani inanellate, il filo di perle sulla maglia nera, i pupazzetti di peluches, la valigia delle diapositive di tutta una vita distolgono per un attimo l’attenzione dalla narrazione principale, facendo riflettere, proprio per la loro “banalità”, sull’universalità dei simboli e, dunque, sulla loro trasversalità, rendendo vana la ricerca di specifici social marker. La luce soffusa e calda rimanda ad una serenità interiore finalmente conquistata con l’età.

Biografia

Nata a Napoli nel 1991, dopo gli studi classici si trasferisce a Bologna dove si laurea in filosofia. Da sempre appassionata di arti visive, l’amore per la fotografia emerge proprio durante gli anni universitari quando inizia a lavorare come fotografa di scena. Nel 2014 trascorre tre mesi a New York durante i quali sviluppa e conclude un progetto personale sulla solitudine umana all’interno delle metropoli, “Momentary Lapse of Reality”, in mostra nello stesso anno al “Tongues N Cider” di Manhattan. Nel 2016, in occasione del 70esimo anniversario del diritto al voto alle donne, realizza ed espone un lavoro di tipo documentario per conto del Comune di Bologna. Nel 2017, nel corso di una residenza di 10 giorni a Londra, dà vita a un lavoro concettuale sulle distopie urbane dal titolo “Chaos City”; contemporaneamente, viene selezionata come vincitrice della call for artist della 5^ edizione del festival internazionale “Cheap”. Nel corso del 2018 dà inizio al lavoro a lungo termine “Wish it was a coming out”. La sua ricerca artistica risente della formazione in filosofia e del forte interesse per il sociale. Attualmente vive a Bologna dove lavora come fotografa professionista.