Portfolio Italia 2021
27 novembre 2021 - 26 febbraio 2022
Dino Jasarevic
Hocus Focus

di Marco Fantechi

Con un gioco di parole tra italiano e inglese, già il titolo del lavoro a portfolio di Dino Jasarevic ci indirizza su quella componente di magica sorpresa che può essere parte costituente di una fotografia.

Il racconto è quello di una scoperta, un nuovo modo di vedere le piccole cose di tutti i giorni.

Infatti, grazie e per mezzo dello sguardo di sua figlia Cloe, l’autore scopre e ci mostra come i volti, gli oggetti e le situazioni abituali possono trovare tanti nuovi modi diversi di essere raccontati.

Il rimando al film di Walt Disney “Hocus Focus” del 1993 viene naturale, film che Dino sicuramente ha avuto modo di vedere con sua figlia Cloe. Nel film la quotidianità di un gruppo di adolescenti si fonde in un mondo di magia popolato da streghe, zombi e fantasmi.

Quindi ritorna il rapporto intimo tra la fotografia e la cinematografia, già definita cento anni fa la settima arte, che dimostra come la fotocamera, al pari della cinepresa, quando rinuncia ai suoi intenti documentaristici, possa farci entrare nella stanza della creatività e dell’arte.

Così l’autore regala a sua figlia una macchina fotografica e insieme, attraverso il mirino, iniziano ad osservare un mondo che, visto da là dentro, non è più lo stesso: si può plasmare nella forma delle nostre emozioni.

Grazie alla magia dell’inquadratura la realtà può essere ritagliata, decontestualizzata, evidenziata e raccontata con le parole nuove dello sguardo meravigliato e giocoso di bambino.

Tra “gioco di prestigio”, “inganno” e “messa a fuoco” la macchina fotografica diviene così lo strumento per fermare, raccogliere e trasformare la realtà in nuovi mondi dove, facendoci piccoli, possiamo entrare e tornare ad abitare ritrovando ogni volta uno sguardo di sorpresa.

La sequenza, composta da poco meno di una trentina di foto, inizia mostrandoci le mani dei tre componenti della famiglia e si conclude con i loro volti ripresi in un mosso che ne sottolinea la dinamicità e la circolarità nel racconto fotografico.

Ambienti domestici, volti, giochi si alternano al ritratto di Cleo, sempre fuori fuoco, che da subito ci appare come la protagonista del lavoro, che sa prenderci per mano e condurci nella sua dimensione onirica popolata da piccoli angeli e animali fantastici e bizzarri.

Prevalentemente in bianco e nero e, solo a volte, attraversate in punta di piedi dalla lieve magia di tenui colori, le fotografie si susseguono limitandosi a citare dettagli di situazioni e sembrano chiederci di superare il limite dell’inquadratura per entrare in uno spazio più ampio di pensiero e di libera interpretazione.

 

Biografia

 

Dino Jasarevic nato nel 1983 in Jugoslavia, scappa nel 1992 dalla guerra dei Balcani per rifugiarsi con la famiglia in Italia.

Vive a Torino dal 2007 e gestisce un’agenzia di animazione e intrattenimento “intelligente” per bambini e ragazzi.

La fotografia è parte della sua quotidianità in famiglia, lavoro e viaggio, racconta con le immagini le sue emozioni, i suoi ricordi e la poesia della vita.

Cerca di far vedere il suo modo di vivere, sognare e ricordare.