Portfolio Italia 2021
27 novembre 2021 - 26 febbraio 2022
Tiziana Fustini
Fatti di vita

di Debora Valentini

Tiziana Fustini in Fatti di vita usa la fotografia come medium per indagare il quotidiano, il vissuto di tante donne in “smart working” in piena emergenza pandemica. “Una nessuna e centomila” citando Pirandello. Un’indagine che diventa consapevolezza della complessità dell’essere donna dalle molteplici sfaccettature e del rischio di annientamento, appunto quel pirandelliano “nessuno” imposto dalla società, dagli altri. Donne sempre diverse a se stesse. Regista e attrice di questa messa in scena, che diventa “performance”, l’autrice non mostra mai completamente il volto. Uno a rappresentarne tanti altri: la donna ritratta da Picasso che campeggia sul muro della foto di apertura o il viso femminile sulla copertina del libro di Camilleri. La Fustini dialoga con entrambi nelle assonanze cromatiche degli indumenti indossati. Si prende carico delle storie di tante donne, delle confidenze fattele, e restituisce loro dignità attraverso le immagini. Giocando con l’idea di visibilità e invisibilità propria dell’autoritratto, linguaggio a lei consono, rende visibile ciò che è rimasto celato, nel 2020, all’interno delle mura domestiche, divenute anche luogo di lavoro. Sono “storie di ordinaria visionarietà”, dove il quotidie si carica anche di elementi surreali che raccontano con ironia e freschezza la dicotomia del doversi dividere tra lavoro e cura (casa, figli), l’acuirsi delle differenze di ruolo, la difficile gestione dei tempi, la condivisione degli spazi e dei supporti tecnici, fino a rischiare l’esaurimento, la sindrome del “burn out”.
Una costante nel progetto fotografico, finanche presenza ingombrante, sono i mezzi tecnologici, i device, la telefonia, i pc. A volte anche più di uno in ogni ambiente della casa, che la Fustini ricrea sempre a partire dallo stesso spazio, non lasciando nulla al caso, secondo la modalità della fotografia “allestita”. Questi rappresentano il ponte con il mondo lavorativo, con l’esterno fisicamente negato.
Attraverso la finzione, l’autrice dispiega il nodo concettuale della sovrapposizione tra dimensione pubblica e dimensione privata, ciò che può e non può apparire in video, la coabitazione dei ruoli. Non solo, si relaziona con il visibile anche rielaborandolo attraverso l’artificio, materializzando un monito, divenuto desiderio inconscio delle madri, di attaccare i propri figli alla parete con lo scotch. Basti ricordare il record italiano di chiusura delle scuole di 105 giorni.
“La vita ordinaria” è per la Fustini così come lo è stato per Sandy Skoglund, capostipite della Staged Photography a fine anni 70, “fonte inesauribile di fascino nei suoi oggetti e comportamenti rituali”. Quei comportamenti, appunto, che nel lavoro agile, nato per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, hanno invece alimentato gli stereotipi di genere. A conferma che lo sguardo, richiamando le parole dell’antropologo francese David Le Breton, “è un autoritratto, ma soprattutto è il ritratto di una cultura”. 

Biografia 

Tiziana vive a Pisa ed è nonna di due bellissimi nipotini.
Ha incontrato la fotografia 
quasi per caso, grazie ad una carissima amica, con cui decise nel lontano 2012 di iscriversi ad un corso base, per condividere un percorso comune.
Da quel momento tutto è andato in crescendo. Inaspettatamente, si è innamorata di quello strano e magico “clik” che condensa il desiderio di fissare in una immagine pezzi del suo cuore e dei suoi pensieri; di esprimere un’emozione per aprire un dialogo con i lettori delle sue foto.
Recentemente ha scoperto l’autoritratto, e da quel momento le è sembrato 
di aver trovato la sua strada. Con la fotografia le piace narrare storie, sperimentando il progetto del portfolio per raccontare e raccontarsi.
Si è sempre interessata alle 
questioni sociali, soprattutto alle vicende del mondo femminile. Diversi suoi lavori parlano della vita delle donne, nelle forme più familiari e quotidiane.
È socia del Circolo 
Fotografico Il Gruppo (Colignola-Pisa). Ha ancora tanti sogni nel cassetto, tanti realizzabili e tanti che resteranno solo sogni.