Portfolio Italia 2023
25 novembre 2023 - 08 gennaio 2024
Nicoletta Cerasomma
Velvet Waves

di Alessandra Baldoni

Oggi pensiamo ancora a un uomo potente come a un leader nato e a una donna potente come a un’anomalia.
Margaret Atwood

Nella trasposizione cinematografica di “Ritratto di signora” di Henry James, realizzata da Jane Campion, Isabel Archer, la protagonista interpretata da una grandiosa e composta Nicole Kidman, ad un certo punto di una narrazione cesellata e misuratissima - corre. Corre per scappare, ma non da qualcuno, nessuno la insegue, fugge dalle imposizioni, da una sorte sbagliata ed inaccettabile. Corre per non tornare, le guance si colorano di rosso, i capelli sempre ordinati si scompigliano. Il lungo vestito si muove come spostato da un vento di rivolta. Corre contro tutto ciò che sta fermo e fa polvere, seppur dorata polvere, corre contro il velluto pesante ed i broccati asfissianti di tovaglie e tendaggi. Corre contro il silenzio del marmo, contro gli inganni, contro le menzogne sussurrate e l’argenteria che si fa specchio distorto. Quando ho visto per la prima volta il lavoro di Nicoletta Cerasomma, ho ricordato quel volto, quel corpo che scappa da una prigione domestica dove suo malgrado si è rinchiusa cercando, ironia della sorte e degli intrighi amorosi, di proteggere la sua libertà. Pochi decenni separano questa storia da quella raccontata in “Velvet Waves”, qui la protagonista è Maria Luisa di Borbone, una donna straordinaria, costretta a muoversi in un mondo fatto di uomini che vogliono decidere su di lei e per lei: figura di cui ora si scopre lo sguardo colto e l’attenzione per le arti e per le persone in difficoltà. Figura scivolata ai margini della storia perché donna, perché destinata a regnare non per sé, ma in quanto figlia e poi moglie, sempre costola di qualcuno, appendice di un maschile impositivo. Donna, a volte esule, che ha traversato mari e terre (The unknown ports, The promised land come ci raccontano le immagini), che è stata straniera in una mescolanza di lingue e consuetudini. Il lavoro di Cerasomma alterna dittici di raffinata ed inusitata bellezza a singole fotografie/emblema, come se tutto fosse un costruire, un cercare tra un respiro e l’altro, come se ci fosse un alfabeto misterioso che racconta una cucitura: il ricamo, il filo teso e i punti tra una partitura e l’altra. L’Autrice ci fa apparire Maria Luisa Borbone come in un sogno fatto di simboli che chiedono ascolto, fiori notturni pronti al desiderio, dee sorgive, profili che richiamano la grande tradizione del ritratto pittorico, un blu che il giallo rende ancora più altero - tutto è blu (Endless Blue) - come acquatica e perturbante è la memoria che sposta e rilegge i segni. Ogni immagine di “Velvet Waves” ha un titolo, ognuna è uno scrigno che si apre a metà, ci lascia un’impressione non una definizione, un sentimento che ci porta ad indagare la figura di questa nobile, regina dell’Etruria. Spesso in difficoltà, osteggiata, soprattutto dopo la morte dell’amato marito Ludovico, rimasta sola ha sempre lottato e resistito, cercato strade per non soccombere al potere che, come al solito, è appannaggio solo di uomini. Ed ecco che Cerasomma ci porta la sua voce, dipana la sua biografia, scrive pagine colpevolmente rimaste bianche. L’arte può spostare l’asse, nominare il mondo con una lingua intera e non mutilata e mancante di una parte. “Velvet Waves” è un canto alzato ad un’eroina, si fa epica contro l’oblio, scudo intarsiato che pronuncia finalmente nomi di donna. 

Biografia

Nicoletta è una fotografa e artista pop surrealista dal linguaggio netto, grafico, forte. Gli studi di fotografia di moda e l’esperienza nella fotografia di scena l’hanno ispirata a sviluppare un’estetica meticolosa. Il suo lavoro è altamente concettuale e complesso: incorpora archetipi e iconografia culturale con narrazioni satiriche ispirate all’inconscio collettivo. Ogni immagine proviene da un luogo intimo e profondo dove sogna di vivere mille vite in una. Con un linguaggio tipico del surrealismo pop e una predilezione per le composizioni astratte, la sua fotografia è diventata un mezzo narrativo dal codice visivo unico e riconoscibile. Utilizza luci, ombre e colori per creare Biografie degli autori immagini che suggeriscono storie e provocano fantasie. Nicoletta si ispira alla dicotomia della bellezza e della decadenza, temi che ama inserire nelle sue opere per evocare contemplazione e dibattito sulla condizione umana, attraverso un immaginario vivo, provocatorio, unito a una tecnica cinematografica. Dal 2020 ha vinto nomination e premi grazie al suo lavoro che ritrae le donne lucchesi in scenari evocativi. Presentato per la prima volta al Sony World Photography Award nel 2020 il suo lavoro è stato selezionato nella categoria creativa. Tra i riconoscimenti anche l’American Photography vinto per tre anni consecutivi e la nomina di talento dell’anno 2021 per Fresheyes e Gup Magazine. Le sue opere sono state esposte in gallerie internazionali a New York, Londra, Parigi, Berlino, Milano.

www.nicolettacerasomma.it