Portfolio Italia 2023
25 novembre 2023 - 08 gennaio 2024
Antonio Iubatti
Swing in the head

di Lorenzo Zoppolato

Nelle fotografie di Antonio Iubatti siamo catapultati in una realtà raramente raccontata dai progetti fotografici: una microstoria profonda che rende tangibile il tormento invisibile e silenzioso della cefalea. Attraverso il sapiente uso di un bianco e nero denso e cupo, l’Autore ci guida nell’esplorazione dell’intimo dolore della sua compagna Francesca.
Francesca ci appare come una figura delineata dall’oscurità, quasi inghiottita da un dolore che la circonda come una nuvola scura e avvolta da rovi invisibili. La postura del suo corpo, curva e immobile, diventa il linguaggio visuale di una battaglia interiore che lei combatte, una lotta dalla quale non sembra esserci via di fuga. In questo progetto fotografico la luce non è solo un mero strumento per modellare il soggetto e la storia, ma diventa una forza dialettica che ci spinge a riflettere sul suo ruolo ambivalente. Mentre da un lato è indispensabile per l’atto stesso di fotografare, dall’altro rappresenta un fattore aggravante per chi soffre di cefalea. Questo paradosso è evidenziato dal comportamento di Francesca: cerca ombra e oscurità in spazi bui e indossa occhiali scuri anche al chiuso per mitigare l’effetto della luce; quella stessa luce che rende possibile la fotografia ed il processo creativo di Antonio. Le fotografie di Iubatti vanno dunque oltre la mera rappresentazione; esse espongono la complessità emotiva e fisica di un disturbo frequentemente misconosciuto da coloro che non ne soffrono. Il risultato è un invito a calarsi nell’esperienza di un altro essere umano, guardando il dolore da una prospettiva inusuale, attraverso tonalità e sfumature che parlano direttamente al cuore di questa patologia. Nell’intricato gioco di luci e ombre che permea quest’opera, il silenzio emerge come un protagonista a sé stante. Diventa una condizione indispensabile per Francesca, necessaria per affrontare l’assalto del suo male. Allo stesso tempo, il silenzio funge da connettivo invisibile tra il fotografo e il suo soggetto, creando una sorta di dialogo sotterraneo che viene percepito anche da chi osserva le fotografie. È nel cuore di questo silenzio che l’arte raggiunge la sua massima espressione, collegando l’esperienza personale con quella universale, in un ciclo di comprensione e di empatia. In un mondo sempre più interconnesso, ma spesso distante sul piano emotivo, e dove le questioni di salute rimangono argomenti difficili da trattare apertamente, il progetto di Iubatti rappresenta un faro nell’oscurità. Con il suo lavoro, non solo fa luce su recessi oscuri di sofferenza personale, ma offre anche una visione più profonda che trascende le semplici apparenze. Dimostra, una volta di più, il potere della fotografia di coinvolgere e commuovere, rendendoci parte di storie che, seppur individuali, risuonano in modo universale nelle corde dell’esperienza umana. 

Biografia

Antonio nasce a Ortona (CH) nel 1976. Sin dall’infanzia si avvicina con curiosità al mondo della fotografia. Segue la passione del nonno iniziando a prendere confidenza, come in un gioco, con la macchina fotografica ed i negativi. Nel percorso fotografico è affascinato dalla camera oscura e dalla stampa in bianco e nero, di cui approfondisce gli aspetti legati alla possibilità di gestire l’intero processo di lavoro: dalla fase di ripresa, allo sviluppo della pellicola fino alla stampa delle immagini. Alla base della sua ricerca personale c’è l’interesse per le tematiche sociali e le storie ai margini, la possibilità di raccontare un luogo con le persone che lo vivono, descrivendone il contesto e le atmosfere. L’elemento umano è sempre il “focus” dei suoi progetti. Racconta storie a medio o lungo termine, entrando in punta di piedi nella vita delle persone protagoniste dei suoi scatti. Dal 2006 è iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e lavora come fotografo freelance.