Portfolio Italia 2023
25 novembre 2023 - 08 gennaio 2024
Anna Maria De Marzo e Gianni Cataldo
Questa non è una sedia

di Michele Di Donato

Di alcuni luoghi è sicuramente più facile limitarsi a narrare i lati negativi. Facile perché non impone alcuna analisi: i fatti sono quel che sono, basta un’occhiata, anche distratta. Sentire quei luoghi, invece, significa scovare la poesia, quel momento solitario e definitivo che svela ciò che a occhio nudo non è visibile. Questo richiede profondità, di sguardo e di intenzioni, e una reale volontà di capire, volontà non dettata da assunti aprioristici, e quindi distante, ma empatica. Il portfolio di Anna Maria De Marzo e Gianni Cataldo “Questa non è una sedia” parte proprio da queste premesse. Il lavoro documenta, in un periodo di cinque anni, le sedie vuote delle “lavoratrici del sesso” lungo la Statale 16, un’arteria che attraversa la Puglia da nord a sud. Le immagini degli autori forniscono la prova fisica di una presenza/assenza, ma anche la rappresentazione plastica del genius loci, lo “spirito” con cui l’uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di percepire l’essenza di un luogo. Un qualcosa che non ha forma né sostanza e che gli autori hanno voluto rappresentare con il medium fotografico che, come sosteneva Susan Sontag, <…è allo stesso tempo una pseudo-presenza e un segno di assenza>. De Marzo e Cataldo esaminano la scena in modo imparziale e confermano la presenza delle lavoratrici del sesso attraverso la ripetizione dell’oggetto-sedia, inquadrato sempre allo stesso modo e la cui posizione (in piedi o ribaltata) funge da rappresentazione semantica della presenza/assenza per lo sguardo; la sedia diventa parte integrante del paesaggio rappresentato. Lo spettatore può pensare a qualsiasi luogo, anche se conosce il contesto, e il lavoro dell’immaginazione continua sulle scene spontanee che sembrano palcoscenici del Teatro dell’Assurdo. In questo lavoro, infatti, il significante dona struttura alla narrazione sotto forma di oggetti di scarto che articolano il tempo su un non-luogo sospeso e immutabile. I rifiuti abbandonati intorno alla sedia si trasformano gradualmente in segni di presenza e, di per sé, rappresentano la condizione di scarto in cui vivono le “lavoratrici del sesso”. Le fotografie sembrano rafforzare l’idea che le sex workers siano rifiuti appartenenti a nonluoghi, invitando contemporaneamente a uno sguardo neutrale che spoglia il minimalismo delle immagini fino all’osso esaminandole quasi come un mero esercizio di composizione. L’oggetto-sedia, davanti alla macchina fotografica, è la rappresentazione, il segno di una sex worker, e la relazione tra l’oggetto e il segno è “diretta” nella fotografia, come se fosse una traccia materiale della realtà impressa su una superficie fotosensibile. “Questa non è una sedia” è un lavoro realizzato completamente in analogico; una scelta “nostalgica” che prevedendo, nella realizzazione, una notevole lentezza dello sguardo, implica una maggiore riflessione che porta ad una più profonda lettura dei luoghi. Un lavoro la cui forza sta nella ripetizione di un’assenza, che diventa sempre più evidente nel corso delle stagioni, e nel preciso intento di indicizzazione semantica utile a scoprire la relazione dinamica esistente tra un oggetto fotografato e il segno da cui è costituito.

Biografia di Anna Maria De Marzo

Nata a Bari nel 1985, ha conseguito un Master of Art in Documentary Photography alla South Wales University. Insegna Storia della fotografia a scuola SpazioTempo, ha ideato il format di talk “Il mercoledì fotografico in Biblioteca” oggi alla sua terza edizione e ha fondato il progetto VisitNoicattaro. I suoi lavori sono stati esposti in Grecia, Italia, Inghilterra e Perù. Del 2022 la sua prima mostra personale “Il giardino dei mostri marini” al Museo Nuova Era di Bari. Dal 2017 collabora con Gianni Cataldo alla realizzazione dei progetti “Questa non è una sedia” e “365 Blueback”. La loro ricerca fotografica si focalizza sulla narrazione del territorio.

Biografia Gianni Cataldo

Nato a Bari nel 1984, ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Bari dove si è specializzato in pittura ad olio. È stato tra i fondatori del gruppo Atelier12. I suoi lavori sono stati esposti nello Spazio Murat di Bari, nella Sala dei templari di Molfetta. Le sue opere sono state selezionate per il reparto maternità dell’Ospedale “Di Venere”. Dal 2017 collabora con Anna Maria De Marzo alla realizzazione dei progetti “Questa non è una sedia” e “365 Blueback”. La loro ricerca fotografica si focalizza sulla narrazione del territorio.