Asylum
di Cinzia Busi Thompson
Asylum vuole descrivere due anni d’intensa attività fotografica, nella quale cerco di portare all’attenzione di chi vede, alternativamente e senza un preciso ordine emotivo, momenti di vita intensa e appassionata e periodi di stasi e riflessione; gioie, ossessioni, ansie e paure foriere di visioni d’amore e di morte inondano il mio spirito che prova a esprimerle attraverso la macchina che osserva me e non gli altri e si comporta di conseguenza. Il progetto è per sua definizione aperto, o per meglio dire, in attesa, nella misura in cui ciò che già presente al mio interno attende di essere espresso tramite la sibilla fotografica. Ritengo sia giusto dare spazio alle parole dell’autore che meglio di chiunque altro può “descrivere” il suo lavoro connotato paradossalmente da un progetto molto forte. Asylum deriva dal greco ásylon, cioè inviolabile, sacro; ciò ci aiuta a trovare il filo rosso che lega queste potenti immagini la cui pertinenza resta dell’autore. Ci stiamo muovendo nell’ambito dell’inconscio (collettivo), ovvero di tutto ciò che non appartiene alla coscienza ma che, a volte, ci manda dei messaggi molto forti che ci lasciano turbati. In questo lavoro non c’è traccia di confusione, ma solo una visione chiara della relazione che intercorre tra l’autore e la realtà; non un banale rapporto mimetico ma un riconoscimento di un luogo, un momento, una persona, in cui entrambi convergono. Da rilevare la grande capacità dell’autore di usare il bianco e nero (coscienza/inconscio) per “uniformare” le immagini collocandole in un limbo che si situa tra il sentire e il vedere. I volti, sempre molto intensi, sono i veri protagonisti della narrazione e, soprattutto quando sono volutamente nascosti, diventano indizi molto importanti sulle intenzioni dell’opera. Anche se si tratta di un work in progress il lavoro ruota attorno a dei cardini inalienabili, quali l’ansia della ricerca, il malessere, per poi ritornare al candore dell’infanzia e a quello delle ali di un colombo che si libra sopra di tutto ciò che è stato.
Biografia