Portfolio Italia 2013
30 novembre 2013 - 16 febbraio 2014
Fabio Capaccioli
Ho visto il suono di una tromba

di Luigi Erba

Astrazione, poetica dei luoghi, fondali ghirriani, queste sono le prime idee che balzano al cervello rivedendo le provinature stampate globalmente in formato similfrancobollo di Fabio Capaccioli, incontrato al portfolio dell’Ariosto in quel di Castelnuovo Garfagnana. Ma poi il suo titolo confonde ancora i pensieri che devono essere allineati, razionalizzati per scrivere su di lui. “Ho visto il suono di una tromba”. Ma tutto è presto fatto, dopo che lo sguardo ancora una volta esce dalla finestra del mio studio ad incontrare lo scenario di pioggia di questi mesi ed il silenzio che paradossalmente coincide con la patina mentale e leggera delle sue opere. Ma anche qui non è così: quel titolo è conglobante, come l’odore della pioggia. Quella di Capaccioli non è altro, come avviene nella contemporaneità, un modo di scrivere plurisensoriale; in realtà quelle foto emanano un suono, sono anche suono, come ad esempio, l’assenza di tattilità in un lavoro quasi antimaterico che parte però dalla materia stessa. La magia della fotografia, della visione, ma anche della memoria sogno di luoghi magari visti e ora delimitati dalla necessità del quadro della scrittura. La città è ripercorsa nei suoi angoli più nascosti e personali, direi fortemente decontestualizzata in una visione “periferica” dello sguardo, quella cioè che non attesta, non informa sullo spazio urbanistico. E’ ovviamente una visione interiore, razionalmente costruita nella dialettica del vuoto-pieno, del suono-silenzio che esalta quell’idea di frammento che è tipica della fotografia ma anche dell’astrazione. Il limite è provvisorio perché la realtà prosegue sempre al di fuori e anche nell’infinito mentale. L’autore tiene tutto sotto controllo, linee, colori in una tensione quasi morandiana. Ogni tanto si riconosce un’entità, una finestra, un tubo dell’acqua, una tettoia, ma questo è l’aspetto meno interessante del problema. E’ uno spazio senza tempo, l’essenza e la ragione del lavoro. 

Biografia

E’ nato a Rosignano Marittimo nel 1956. Insieme alla musica, la fotografia entra a far parte della sua vita alla fine degli anni ‘70: solitario, autodidatta, inizia a scattar foto ed a “strimpellare” una chitarra. Con questi strumenti cerca di dar sfogo ai propri stati d’animo e sentimenti, dando vita alle sue emozioni. Nel 2005, l’incontro casuale con un amico lo porta a frequentare un gruppo di appassionati della fotografia: “FabbricaImmagini”. Da allora, quello che poteva definirsi un semplice interesse, si trasforma in vera passione. Condivide le sue immagini con gli amici del gruppo e con loro inizia un nuovo percorso che lo porterà poi a seguire i più importanti eventi nazionali di fotografia d’autore. Un caro amico gli ha detto: “... il segno tuo è il non perfetto, il non finito della vita e del mondo, di tutto quello che ti sta attorno, tieni tutto sotto controllo per non disperdere niente per poterlo riprendere sempre”.