Portfolio Italia 2013
30 novembre 2013 - 16 febbraio 2014
Luciana Petti
Graffi

di Orietta Bay

Osservando il lavoro di Luciana Petti torna alla mente unafrase di Gisèlle Freund: “la funzione sociale della fotografia,è di importanza capitale, perché niente eguaglia la forza dipersuasione dell’immagine”… “per un esiguo numero di fotografi,…l’immagine è ben più di un mezzo di informazione:attraverso la macchina fotografica essi esprimono se stessi”.Questo racconto ci parla di un dismesso manicomio che, cometanti in Italia, ci rammenta gli anni di terribili sofferenzepassate da migliaia di persone costrette, dall’insensibilità eignoranza dei sani, a vivere segregate, in condizioni che diumano non avevano nulla. Si è catturati emotivamente, comeracconta in modo sofferto e accorato l’autrice che non restasopraffatta dal luogo. Non ci descrive gli spazi angusti, i restidi attrezzature che ci ricordano più che le cure elargite le torturesubite. Non si sofferma su stanze che l’abbandono rendeancora più orride e al cui ingresso sarebbe stato bene scrivere:”lasciate ogni speranza, voi, ch’entrate!”.Il suo “occhio” va oltre e ricerca le presenze, una sorta di soffiovitale rimasto imprigionato in quelle camerate, che parli diquelle persone.Uomini e donne ingabbiati che hanno cercato di sopravvivere.Ed in questa sua ricerca trova i volti, che lei rende “impressi suimuri” e ci raccontano idealmente le loro storie. Nell’intrecciodi segni e simboli prova a descriverci la loro umanità. Sonoimmagini che trasmettono una disperata sofferenza ma ancherassegnazione. Rari i sorrisi, spenti, più simili a smorfie.La nostra partecipazione emotiva non è forzata dal vedere ladesolazione degli ambienti, quello che scuote e scandalizza èsentire attraverso quei ritratti un bisogno di amore negato.Anche nell’impostazione estetica, Luciana, resta se stessa. Lasua matrice grafica emerge. C’è nella costruzione di ogni singoloscatto ricerca di bellezza, essenzialità, armonia compositivae cromatica.In questo sento la forza e la novità di “Graffi”.

Biografia

Senese, designer di professione nel mondo variegato del vino,da anni si diletta in varie arti come il canto jazz e blues. Siavvicina alla fotografia dapprima attraverso la collaborazionegrafica con altri fotografi, poi, da circa 6 anni, in primapersona, con la voglia di raccontare attraverso le immaginise stessa e il mondo in cui si muove. Partecipa attivamente anumerosi workshop con noti professionisti come Santoli, Marrozzini,Bruchi e Manta e ai concorsi fotografici ottenendo significativiriconoscimenti. Ottiene la sua prima “vittoria” – ela più importante sinora per la propria crescita professionale– partecipando al progetto della FIAF “ITAca. Storie d’Italia”con il portfolio “16” (la storia di 16 abitanti di Murlo Castello),esposto al CIFA di Bibbiena e pubblicato sul volume catalogo.Attualmente è segretaria del Siena Foto Club.