Portfolio Italia 2013
30 novembre 2013 - 16 febbraio 2014
Stefano Marzoli
The Oblivio Project

di Fausto Raschiatore

Fotografare significa descrivere, interpretare, esprimere punti di vista, esplorare luoghi, penetrare la storia e le tradizioni, studiare la memoria. Ed è quello che fa Stefano Marzoli per la realizzazione del progetto “The Oblivio Project”, di cui questi reportage di taglio giornalistico sono i primi tre capitoli. Realizzati, in Romania, tra gli Csàngò, nel cuore di una minoranza ungherese di religione cattolica; in Italia tra gli Arbëreshë, una comunità di etnia e lingua albanese stanziatasi nel nostro paese, tra il XV e il XVIII secolo; tra i Gorani, nel Kosovo, etnia di ceppo slavo e di religione musulmana. Stefano Marzoli (Pescara, 1979) vive a Bologna, dove lavora come fotografo professionista. A margine dell’attività realizza ricerche per dare spazio alla propria sensibilità. E “The Oblivio Project” è una di queste. E’affascinato dalle culture del Vecchio Continente. Sapere come vive una etnia o quali problemi affronta un certo gruppo, per lui è uno stimolo. “Voglio approfondire la mia cultura”, dice. Le sue indagini sono legate all’immigrazione, alla tutela dei diritti umani, alle tematiche delle minoranze etniche e alle conseguenze sociali dei conflitti armati. Documentano attraverso la fotografia le specificità di queste popolazioni che vivono nascoste nelle pieghe della storia d’Europa. Lo studio, elaborato con equilibrio iconico e coerenza linguistico-narrativa, si propone di sensibilizzare quanti sono deputati ad occuparsi delle minoranze europee. E’ una sollecitazione che chiede interventi a tutela di queste etnie con l’intento di far promuovere iniziative finalizzate a dare visibilità ai loro problemi e, con essa, speranza al loro futuro. L’indagine, attraverso il filtro della fotografia e quello della sensibilità dell’autore, descrive lo status di tre minoranze etniche che in Europa rischiano l’estinzione e si perderebbero, quindi, interi patrimoni culturali: memoria, storia, tradizioni. Un processo disgregante delle comunità, infatti, favorirebbe la perdita della loro identità e sarebbero costrette alla omologazione culturale.

Biografia

E’ nato a Pescara nel 1979 ed è laureato in Comunicazione di Massa. Consegue il titolo professionale di fotografo-grafico approfondendo la tecnica analogica, la stampa in camera oscura, l’elaborazione digitale delle immagini e lo studio della grafica. Dopo aver lavorato come giornalista su carta stampata e televisione e come graphic designer in agenzie pubblicitarie, è ora impegnato come fotografo. Ha collaborato con le agenzie fotografiche “Emblema”, “Nazca Pictures” e “Parallelo Zero“, pubblicando su varie riviste nazionali. Ha realizzato reportages in Kosovo, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Turchia, Romania e in Italia. Il suo lavoro si concentra principalmente sui problemi legati all’immigrazione, alla tutela dei diritti umani, delle minoranze etniche e sulle conseguenze sociali dei conflitti armati. Vive e lavora a Bologna. Tra i riconoscimenti ottenuti: 2013 SI Fest Savignano Immagini, 1º premio; 2012 Concorso Oxfam Italia, 1º premio; 2012 Rovereto Immagini, 3º premio; 2011 National Geographic Italia Contest, 4º premio; 2010 Portfolio Aternum, 1º premio; 2010 Premio Sinestesie, 1º premio; 2009 Memorial F. Pontiggia, 1º premio; 2008 Concorso CNA Picena, 1º premio.