Teren zielony (Green zone)
Testo di Silvano Bicocchi
La fotografia è un linguaggio ideale per il viaggiatore che cerca la possibilità di narrare momenti del proprio vissuto con immagini riprese mentre esplora il mondo. Col portfolio Teren zielony (Green zone) Fabio Domenicali ci invita a condividere la propria esperienza interiore vissuta nei due viaggi condotti in Polonia, entrambi d’inverno, a distanza di 15 anni tra loro, uno nel 2008 e l’altro nel 2023.
Tra le centinaia di foto scattate in analogico B/N l’autore sceglie 22 fotografie fortemente simboliche per rappresentare i sentimenti provati nel trovare ciò che cercava e nello scoprire quello che non sapeva.
L’autore ci narra di quella Polonia, ancora non toccata dal modernismo delle grandi città, fedele alle proprie radici storiche, profondamente religiosa e legata ai valori della tradizione. Un mondo denso di umanità e spiritualità i cui segni sono percepibili diffusamente: nelle cose, nell’ambiente e nella gente.
La sequenza delle immagini è rivelatrice del pensiero maturato dall’autore; ogni fotografia ha la forza del simbolo che, come nella sineddoche, mostra una parte per parlare di tutto un mondo, sia che si riferisca alle cose che alle persone.
Nasce un’opera orizzontale per la varietà dei soggetti posti in successione. L’editing riesce a emozionare il lettore col particolare accostamento delle immagini che non è mai in relazione lineare ma convintamente discontinua. Il risultato è quello di innescare la relazione dell’ossimoro, tra le immagini poste in successione, dovuta all’accostamento dei contrari: interno/esterno; freddo/caldo; intimo/esteriore; giovane/anziano; vita/morte.
Questi salti simbolici dettano nel portfolio il ritmo di una narrazione che come in una spirale non lascia pause al suo continuo dilatare il significato complessivo dell’opera, tenendo fermi il punto iniziale e finale, legati alla procreazione. È così che esso costantemente ci chiama a provare un nuovo scatto emozionale che nasce dallo spegnere quel sentito che abbiamo appena provato leggendo una foto, per innovarlo con lo stimolo della successiva. Questo processo rivelatore ci porta a capire che ogni immagine va letta sì singolarmente, ma va anche intesa come una delle tessere che compongono il mosaico mentale rappresentante questo angolo di mondo.
Ogni foto vive nel Bianco/Nero materico della grana dei sali d’argento, dove l’ampia scala dei grigi, con gli espressivi contrasti tonali, scalda il significato dei sentimenti rappresentati. La scelta del tutto a fuoco in ripresa viene equilibrato con l’applicazione di una mascheratura applicata dove serve e ben dosata per porre in evidenza il tratto dominante o generare una distanza percettiva.
Infine la scelta dell’inverno sprigiona effetti metaforici nei paesaggi naturali e urbani che, per reazione all’ovattato freddo della neve, fanno sentire il calore interno delle case e accrescere nei ritratti il senso dell’intimo incontro umano.
L’Autore con Teren zielony (Green zone) offre elementi di riflessione sugli stili di vita delle nostre società occidentali, ponendoci a contatto con l’alterità di una parte dell’umanità polacca che rispetta la natura, crede nei valori umani e religiosi ed è capace di proiettare sogni nella propria vita di domani.