Un rapimento mistico e sensuale
Testo di di Raimondo Musolino
Franco Battiato, un cantante e poeta che ci ha fatto viaggiare raccontando l’uomo attraverso i simboli, il mondo, il cosmo. Un genio, Battiato, che aveva urgenza di dare spazio alla propria interiorità e avere il desiderio di sentire lo spirito, e come in ogni cammino di ricerca, essere disposti a sperimentare.
Ed è lo sperimentare che muove l’animo di Enzo Ferrari, un viaggio fotografico in un intenso gioco di luci ed ombre, che si posa in quella dimensione astratta abile ad evocare quelle melodie così care all’autore.
Ed è in questo rapimento mistico e sensuale che ci chiediamo se ci troviamo di fronte all’arte astratta. Ma se questa non rappresenta la realtà, e la fotografia invece rileva fedelmente il mondo che la circonda, come fa una foto ad essere
astratta? Come si coniugano astrattismo e fotografia?
La risposta la ritroviamo proprio in queste immagini, dove la realtà non sparisce, ma si trasforma in un’altra realtà immaginaria, surreale, metafisica.
Dobbiamo comunque fare una distinzione che riguarda la totalità o la parzialità dell’astrazione. La fotografia totalmente astratta non consente di risalire con chiarezza al soggetto fotografato, così l’osservatore potrà scoprire contenuti estetici e immaginari.
La fotografia di Ferrari, parzialmente astratta, in questo ambito invece lascia trasparire elementi utili a coglierne il significato surreale e metafisico e, perché o, esoterico.
Le trame materiche e i colori, i contrasti e i mossi, sono accostamenti tipici dell’arte astratta e della fotografia surreale. I soggetti all’interno di queste immagini sono sapientemente composti, tanto da evocare altro rispetto alle loro geometrie. Anche in quella dove sembra di scorgere una figura umana, essa viene trasfigurata da movimenti che sviano l’osservatore e lo conducono altrove. Può succedere, quindi, che l’immagine stimoli la ricerca di un significato alternativo all’evidenza, svelando così una realtà nascosta, oltre a quella rivelata. Ed è ciò che troverete in queste immagini. Non esiste più la realtà, ma una visione fantastica che confonde la razionalità.
Lasciate che la vostra mente venga rapita, lasciate che possa viaggiare tra immensi spazi bui squarciati da lampi di luce, forme che alludono ad altro. In quelle magiche suggestioni ci troverete “Gli Uccelli”, “L’oceano di silenzio”, “I giardini della preesistenza”, “Il Re del Mondo”, “Centro di gravità permanente” … rivelazioni che vi sorprenderanno.
Per dirla come Michele Smargiassi: “La fotografia astratta? Non è giocare a rimpiattino con le forme? Non è alludere a quello che non è, ma può essere? E non è forse questo uno dei segreti della poesia?”.
Ed io aggiungerei che se Battiato è un poeta, Enzo Ferrari, non è forse il suo “interprete visivo”?