Senza Titolo
Testo di di Michele Di Donato
Il portfolio fotografico “Senza titolo” di Alecs Ukaj mostra una visione personale della vita quotidiana, utilizzando immagini luminose e scure per esprimere e riportare indietro sentimenti forti da esperienze reali.
La decisione di non assegnare un titolo specifico segnala un’esplorazione a tempo indeterminato, un work in progress, incoraggiando gli osservatori ad andare più in profondità dei semplici dettagli superficiali delle immagini che contengono azioni, sentimenti ed esperienze condivisibili che però, volutamente, non sono pienamente espresse.
Le immagini di Aleks Ucaj rivelano una sensibilità speciale per atmosfere intime, sospese, oniriche; scene pensate per spazi vuoti e silenziosi raccontano le non-azioni o le situazioni ibride in cui si ritrovano personaggi privi di identità, spaesati o accostati in maniera anomala.
Lo sguardo dell’osservatore resta appeso, dubbioso, in cerca di un appiglio, lasciandosi cullare dal ritmo lieve, malinconico e “dolciastro” di questi micro-sketch, partoriti nel tepore meditativo dell’incontro. Lo slancio nostalgico di Ucaj non concede mai nulla, però, al sentimentale o al narrativo. L’astrazione è sempre all’orizzonte, così come l’informe, il minimale. Il materiale iconografico proviene dal suo quotidiano per essere poi rielaborato attraverso il filtro dell’ambiguità e dello straniamento; le azioni si sfaldano, si sospendono, perdono logica e contesto propri, approdano a un territorio interiore intensissimo, slegato dall’ovvietà del senso e della consequenzialità del tempo cronologico. Tutto il lavoro è caratterizzato da una grazia tutta speciale e da una inconfondibile luce tenue e chiaroscurale; si tratta di luci soffuse, ombre lunghe, lampi di luce o, ancora, volti in parte illuminati di persone. Nell’insieme, esse compongono una narrazione intima e allo stesso tempo universale.
L’autore sa che ogni ricordo è incompleto, e infatti c’è un aspetto emotivo in ogni foto, come pezzi di un grande puzzle mai finito.
Questo portfolio è creato per riconciliarsi con i ricordi, o, magari, per comprenderli meglio con l’aiuto delle immagini, che descrivono un paesaggio emotivo complesso, in cui i sentimenti sono sottilmente impliciti; la vita quotidiana funge da palcoscenico per la contemplazione riflessiva. Ogni dettaglio è intriso di significato, ogni immagine evoca uno stato d’animo, un ricordo, una sensazione. Il valore principale di questo lavoro consiste proprio nella sua semplicità; il suo potere deriva dal non essere per nulla grandioso o epico. L’autore ci racconta che le parti importanti della nostra vita non sono sempre quelle emozionanti, ma possano essere trovate nei dettagli di tutti i giorni.
Il portfolio fotografico “Senza Titolo” si presenta come un’opera complessa e stratificata che ci invita a riflettere sul modo in cui percepiamo e ricordiamo la realtà, e su come la luce e l’ombra, tanto nella fotografia quanto nella vita, possano svelare e nascondere, illuminare e oscurare i momenti più significativi della nostra esistenza. Il lavoro si distingue per la sua delicatezza e profondità, capace di parlare allo spettatore in modo sottile e meditativo, invitandolo a un viaggio personale nella propria dimensione emotiva e visiva.